TERMOLI MOLISE 2014

«Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. [...] Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro» (Lc 11, 39; 41) «Io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (Rm 1, 16) Il mondo orbita intorno alla cultura dell'apparire, in cui la persona non è più al centro in quanto è, ma per quel che mostra (stati di FB, selfie su Instagram, post di Twitter, profilo di LinkedIn, chat di What'sApp, vlogs su YouTube..). Essere cristiani in questo tempo significa tra l'altro non vergognarsi del Vangelo (Dio è diventato incontro per noi) nei propri social networks.. Ma pulire l'esterno (pubblicare qualcosa di cristiano) non basta per purificarsi: occorre anzitutto l'elemosina del cuore. Dare in elemosina (donare) solo ciò che ci piace mostrare (l'esterno) non giova a nessuno. Dare in elemosina il nostro cuore, ciò che realmente siamo, la libertà che ci è donata qui e ora, il nostro tempo, le nostre energie, a chi incontriamo, per amore di Cristo e di loro, è l'unica ablizione ciò che può efficacemente purificarci. Pensiamo ad essere presenti di più nella realtà reale, dove serve metter le mani in pasta, incontrare, spendersi per intessere rapporti interpersonali e di meno a quella virtuale dove basta apparire per “essere”, basta un click per diventare amici, followers, seguaci.. Mondiamo la nostra anima a suon di carità (si inizia con l'attenzione) concreta nei confronti di chi incontriamo. Non c'è purificazione più efficace di questa. Buongiorno a tutti!