Cronache di Toki

Review


Cella 211 (Daniel Monzòn,2010)
Non e' semplice coniugare una struttura da film carcerario d'intrattenimento con la volonta' di trattare vicende socio-politiche, ed e' esattamente quello che lo spagnolo Monzòn e' riuscito ad ottenere con questo grande film di genere. Vincitore di svariati premi della critica, il film cattura fin dalla primissima scena per quanto crudo e diretto (se siete sensibili alla vista del sangue, saltate i primi 3 minuti) e mantiene costante un livello di tensione drammatica molto alto, culminando in un finale fortissimo non privo di critica sociale. Ma cosa rende interessante questo film? Il plot narrativo di base. Juan (Alberto Ammann) e' un secondino del carcere di massima sicurezza in visita conoscitiva poco prima di iniziare a lavorare, che per un paio di sfortunatissime sventure si ritrova bloccato all'interno della struttura a causa dell'esplosione di una rivolta di massa da parte dei pericolosissimi detenuti. Guidati dal carismatico Malamadre (Un massiccissimo Luis Tosar) metteranno sottosopra la struttura sfruttando la presenza di 3 ostaggi per contrattare alcune modifiche organizzative con le alte sfere del carcere, costringendo il giovane Juan (bloccato all'interno del carcere) a fingersi detenuto per poter sopravvivere senza essere scoperto fino al momento della risoluzione da parte delle istituzioni del centro. Un'idea semplice e maledettamente efficace, una regia asciutta e funzionale unita ad un cast di buon livello e tanta, tanta tensione emotiva. Serve altro? Voto : 8.5