Cronache di Toki

Review


Toy story 3 - La grande fuga (Lee Unkrich,2010)
Eccellente.  Pixar chiude in trionfo una delle serie animate migliori mai prodotte da una casa americana, proponendo agli affezzionati compagni di viaggio di Buzz e Woody un finale divertente, coerente e commovente a dovere. Impreziosito da un buon 3d che tuttavia non rivoluziona piu' di tanto l'eccelso impatto visivo, La grande fuga risulta inattaccabile perche' riesce a comunicare a piu' di una generazione con grande semplicita', i trentenni cresciuti negli anni 90 impazziranno di gioia per via delle numerose operazioni nostalgia (particolarmente clamorosa l'accoppiata Barbie-Ken) mentre i ragazzi piu' giovani trarranno giovamento dal perfetto mix tra azione e sentimento. La fase finale non rischia, soddisfa senza rampicate sorprendenti sfiorando la convenzionalita' ma toccando le corde giuste, quelle del cuore. Secondo il mio parere personale il primo capitolo resta il migliore (inarrivabile l'effetto novita') ma giungere ad un terzo episodio con tale brillantezza e a tanti anni di distanza e' cosa rara nel mondo del cinema, ci si puo' solo inchinare.Voto : 8.5 .Splice (Vincenzo Natali ,2010)
Ma chi e' sto Vincenzo Natali? se velo siete chiesti per un attimo, il regista di quel piccolo fenomeno sci-fi "The cube"  divenuto con poche risorse economiche un piccolo fenomeno cult nel 1999. Natali tenta di stupire anche con Splice (il soggetto e' particolarmente interessante) ma non riesce a centrare il bersaglio. Due scienziati decidono di mescolare Dna unano e animale, con risultati inizialmente incoraggianti ma prevedibilmente pericolosi a causa del delirio d'onnipotenza della creatura. Sviluppare una tematica del genere solo mediante abbozzi filosofici di poco spessore, si rivela una mossa sbagliatissima, il film punta sull'azione proprio quando si avverte il bisogno di qualche approfondimento etico, per carita' lo stesso sistema usato in "the cube" con la differenza che la vecchia perla di Natali non metteva nessuna base filosofica mentre Splice percorre il sentiero inverso. Resta un buon impatto visivo (un paio di sequenze non lasciano indifferenti) e l'innegabile fascino di tale twist strutturale, a patto ovviamente di essere appassionati del genere. In caso contrario.....meh.Voto : 6