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Post N° 225


SPEZIA, A TORINO ARRIVA IL MIRACOLO di Ilaria GallioneCala il sipario sulla serie cadetta e arrivano i verdetti definitivi. Napoli e Genoa direttamente in serie A, insieme ovviamente alla Juventus, già promossa da tempo, e Arezzo in serie C con Crotone e Pescara. La retrocessione della squadra di Conte, in attesa comunque della sentenza del Tar, significa play-out per lo Spezia, che compie un autentico miracolo a Torino. Gli aquilotti, dati per spacciati alla vigilia, infliggono alla Juventus una sconfitta per 3-2 e conquistano la possibilità di disputare lo spareggio salvezza con il Verona.  I bianconeri, allenati per l’ultima volta da Corradini, entrano in campo largamente rimaneggiati, dando notevole spazio ai giovani, la maggior parte alla loro ultima apparizione all’ “Olimpico” e quindi vogliosi di dimostrare tutte le loro qualità. Di contro lo Spezia, dopo le polemiche settimanali, ha l’assoluto bisogno di riscattarsi e, vista la posta in palio, non può più commettere errori.  Una partita emozionante, viva, non consigliabile ai deboli di cuore, che vede affrontarsi due squadre con motivazioni ben diverse. Alla fine ha la meglio la squadra di Antonio Soda, che dopo la sconfitta inaspettata con il Treviso, tira fuori la grinta e regala ai propri tifosi un successo cercato sin dal primo minuto, ma raggiunto solo nel finale, quando ormai il risultato sembrava stampato sul 2-2.  La gara comincia sotto il segno dello Spezia, per l’occasione in maglia rossa, che al 26’ trova la rete grazie al colpo di testa di Pecorari, al suo primo sigillo in campionato. Passano soltanto due minuti e Trezeguet ristabilisce la parità, approfittando di un’ingenuità difensiva e siglando la sua ultima rete in bianconero. Tante le occasioni create dagli aquilotti, ma troppi gli errori sottoporta. Guidetti, nel finale del primo tempo, fallisce due gol facili, ma anche quando non sono gli attaccanti a sbagliare, come nel caso di Colombo, è un super Mirante a non far rimpiangere Buffon. Il bomber piemontese si riscatta però al 66’ firmando l’1-2 con un bellissimo pallonetto, su passaggio di Santoni, che non lascia scampo al portiere avversario. Neanche il tempo di gioire che la Juventus pareggia. Questa volta è il giovane Bianco a ribadire in rete una respinta dell’estremo difensore. I padroni di casa danno la sensazione di non voler far male agli avversari, concedono molti spazi, ma una volta provocati non esitano a rispondere in maniera ancora più pungente. Dopo questo batti e ribatti il destino dello Spezia appare segnato. Il palo esterno colpito da Confalone all’86’ sembra confermarlo. A tempo ormai scaduto, invece, esplode la gioia dei 1500 tifosi spezzini presenti all’ “Olimpico” e della città intera incollata al televisore. Nicola Padoin al 90’ approfitta di una dormita della difesa avversaria e sigla la rete più importante, quella che tiene accese le speranze di salvezza.  E’ il riscatto di un giocatore, che, non avrà grandi doti tecniche, ma in fatto di umiltà e di voglia di sacrificarsi non ha di certo eguali.  La Juventus però non si arrende e Giovinco, autore di una bella prestazione, costringe al 93’ Santoni all’ultima difficile parata. Al 94’ arriva il triplice fischio e entrambe le squadre iniziano i festeggiamenti. La Vecchia Signora perché abbandona ufficialmente la serie B, pronta a salire su un palcoscenico che le compete di più e che, per la straordinaria stagione, di certo merita. Lo Spezia perché prolunga la permanenza nella serie cadetta almeno di altre due settimane. La speranza è che il 22 giugno, gara di ritorno dei play-out, si possa scrivere una pagina ancora più bella della propria storia.ILARIA GALLIONE (ilaria.gallione@libero.it)