Gnostikland

Il muro dello schianto


Nessuno asciuga le mie lacrime, quelle stesse lacrime che voi vorreste vi fossero asciugate? Il sapore è lo stesso, il dolore anche. Ma non vedete che non ci sono? Dove avete poggiato i vostri occhi? Il mio corpo tradisce la mia fragile interiorità, ve la rende forte e sicura nei suoi passi, ma mente anche a se stesso. Mi trascina come un vecchio e pesante panno legato alla coda di un auto in corsa, che, bagnato dal pianto di un uomo, accumula lo sporco su di esso e, graffiando la dura terra, si deteriora, lasciando brandelli di stoffa, come pezzi della mia anima staccati con dolore. Voi invece vedete solo lo splendore della carrozzeria dell'auto che sfreccia con grande energia, ma ignari di ciò che il suo polverone nasconde. Non vedete che non c'è nessuno alla guida? Il muro che fermerà questa corsa è molto vicino, e se pure rimarrà qualche pezzo di quell'ormai sporco panno, non avrà più un corpo con cui correre. Esile, ed ancor più fragile, il vento asciugherà il suo pianto rendendo polvere gli ultimi pezzi, che disperderà nell'aria, riuscendo finalmente ad alzarla e portarla nel cielo per donargli finalmente la pace che da tempo, io, ho cercato.                                       Gnostikman