Gocce

"Ma le donne no" di Caterina Soffici, Serie Bianca Feltrinelli, 2010, pagg. 201, 14 euro)


SOCIETA' «La condizione femminile è lo specchio di una società. Più le donne sono emancipate, più quel paese è libero e democratico». DATE 1963: abolita l'esclusione delle donne dal lavoro negli uffici pubblici; 1966: cancellato il reato di adulterio (che puniva le donne con due anni di carcere ma sanzionava gli uomini solo nel caso in cui la relazione extraconiugale era conosciuta da un certo numero persone); 1975: approvato il nuovo diritto di famiglia che stabilisce la parità tra marito e moglie, abrogando la patria potestà e la potestà maritale); 1981: abolito il delitto d'onore (che puniva con la carcerazione da tre a sette anni il marito, con l'ergastolo la moglie); 1996: riconosciuta la violenza sessuale come reato contro la persona e non più contro la morale.CENERENTOLE Betty Dukes, afroamericana di 50 anni, impiegata alla Wal-Mart dal 1994, prima firmataria della più grande class action degli Stati Uniti: alla causa "Dukes vs. Wal Mart" hanno aderito un milione e seicentomila donna, in pratica tutte le dipendenti che hanno lavorato nei 3400 megaempori dal 1998 ad oggi. PAGHETTA "Voi donne venite qui solo perché siete casalinghe annoiate in cerca di una paghetta e non per lavorare seriamente" (uno dei capi di Wal-Mart)COLLEGHI A parità di lavoro le donne italiane guadagnano il 26 per cento in meno dei colleghi maschi. POPOLAZIONE Le donne, in Italia, rappresentano il 52% della popolazione. PARLAMENTO Le donne, in Italia, rappresentano il 10,4 % del Parlamento (nel 2001). In Rwuanda: 48%; in Svezia: 45%. Le grandi democrazie europee oscillano tra il 35 e il 38%.QUOTE Le quote rose, emendamento alla legge elettorale presentato dalla Prestigiacomo nel 2003, definitivamente naufragato in Aula il 12 ottobre 2005, prevedeva di riservare alle donne il 25 per cento dei posti in lista e sanzionava con un 10 per cento dei rimborsi elettorali i partiti che violavano la norma. Voti a favore: 140. Contrari: 452. CERVELLO «Avranno le quote quando smetteranno di ragionare con quella parte del corpo che non è il cervello» (commenti davanti alla buvette dopo la votazione sulle quote rosa) CONTRARIE Donne contrarie alle quote rosa: Emma Bonino («Voglio essere scelta per merito e non per numero»); Mara Carfagna («Io sono un piccolo ma eloquente esempio vivente che non servono»); Maria Stella Gelmini («Conta solo la quota grigia, l'intelligenza»).VALLETTE «A 30 anni dalle richieste femministe su divorzio e aborto, qui le teenager vogliono lavorare come showgirl, ballerine e vallette di quiz a premi» (Adrian Michaels). PUBBLICITA' Ico Gasparri, archeologo, da vent'anni fotografa i cartelloni pubblicitari che ritraggono donne. Ha raccolto 4.000 immagini: «Pezzi... di carne, usati e abusati per reclamizzare prodotti più o meno pertinenti o addirittura marchi commerciali e concetti astratti». LONDRA «Sono stato a Londra dieci giorni e non sono riuscito a scattare neppure una foto. Neanche una donna nuda in dieci giorni» (Ico Gasparri).DOMANDE Durante un colloquio di lavoro, la domanda "Sei sposata? Hai intenzione di fare figli?" è illegale. «Agli uomini non si fanno domande di questo genere. Si dà per scontato che, anche se diventeranno mariti e padri, questo non intaccherà la loro capacità lavorativa, perché sarà la moglie a sobbarcarsi il peso della cura familiare». FIGLI «Il fattore M (come maternità) pesa ancora come un macigno nella vita di una donna italiana. I figli hanno un prezzo e sono solo le donne a pagarlo» MAMME Il 63% delle italiane che hanno figli pensa di essere discriminata proprio perché donna e mamma (dati Swg). IMPRENDITORI Il 77% degli imprenditori milanesi dichiara che «la maternità rappresenta un grande peso nella vita dell'azienda». NORD Nei paesi scandinavi il 75% delle donne lavora e si fanno 1,73 figli a testa. In Italia il 46% delle donne lavora e si fanno 1,3 figli a testa.PADRI La Norvegia è stato il primo paese a introdurre la paternità obbligatoria (dieci settimane al 100% oppure dodici all'80% dello stipendio). In Danimarca i mesi sono sei al 100% e altri sei al 90%. In Finlandia è consentito per gli uomini un congedo di 26 settimane, durante le quali percepiscono un assegno di paternità (nel 2000 ne ha usufruito anche l'allora primo ministro, Paavo Lipponen). In Svezia il congedo parentale consiste in sedici mesi da dividere a scelta tra i due genitori. I padri sono incentivati da un bonus che è massimo quando i genitori dividono esattamente a metà i giorni a disposizione. SPAGNA Nella Spagna di Luis Zapatero l'obbligo di lavori domestici per gli uomini è stato inserito, per legge, nella lista dei doveri coniugali.