È passato un anno, un anno ormai…È tempo di aggiustare i vetri rotti, caduti a terra dopo l’esplosione, tremenda, che credevo di non poter superareForse è ora, forse…Tutte le speranze, e la poesia e i tentativi, e l’amore, il dolore, i colori, il buioTutto annientatoIn un solo attimo, profondo abisso blu in cui affogarePerché ancora e ancoraRicordarsi di ciò che si è lasciato indietroDi tutto ciò che ho persoE che ha scavato un solco in quel disegno imperfetto e sfocatoIn quel vuoto della mia animaRicordare fino a sanguinarne ancoraLe ferite che credo di aver curatoRiavere in mano tutto quello che mi è scivolato viaPer lasciarlo appassire di nuovoFiori secchiLacrimePioggiaIn un tramonto eternoLa malinconia dei ricordiHo buttato viaPezzo dopo pezzo, me stessaSono stata troppo legata ad insensati sentimentiChe mi sono stati portati viaSbucciando la mia animaLa spensieratezza infantile che non ho mai avutoIl sorriso privo di incertezze, di ombreDi demoniHo sempre pianto per quello che mi mancavaUn anno faChi ero?Una canzone, che mi commuovevaIl cielo scuro, perle di pioggia che bagnavano quell’alberoSotto cui i nostri timidi sguardi non si incontravano maiTutto questoUna vita interaUn attimoIn un soffioPerché la memoria deve essere così eterna e dolorosa?Piango sempre per quello che mi manca,Non ho mai smesso di sperareForseLo rivedròDa qualche altra parteSilenzioso, con gli occhi innocenti spalancatiE una domanda implicita nello sguardoCon i suoi dubbi e le incertezzeLe mani strette Mettere in discussione se stessoForse lo raggiungerò lìForseAnche i sogni piangono lacrime amareAbbandonoAncora una voltaLasciamo scorrere via