Sehnsucht

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torno dopo qualche tempo di tombale silenzio...troppo assorbita dal rientro a scuola e dallo sconolgimento di orari, abitudini, etc...come sempre, inizio dicendo...non ho niente da dire...tante cose accadono, persone mi vengono vicino, mi parlano, ma mi sembra sempre tutto un sogno, un'atmosfera irreale, un unico giorno lungo trecento...e mi ritrovo a chiedermi, come sempre, cosa accadrà poi...se la vita non sarà solo un susseguirsi di giorni affogati in quel grigio pallido, insignificante...domande puntuali che mi tornano in mente ogni anno, in momenti come questo...vorrei sapere tante cose, vorrei conoscere la verità, quella verità trascendentale che non riesco nemmeno a figurarmi...vorrei avere sempre gli occhi spalancati sul mondo, e invece mi sembra di essere una sonnambula che a tratti si desta, si guarda intorno e ripiomba nel suo sonno...sarà che sono stanca...sarà che trovo ridicolo sedermi tutte le mattine ad un banco ad ascoltare parole vuote...a risentire le stesse battute, a rivedere le stesse facce, a sorridere per le stesse sciocchezze, a guardare perfino me stessa dall'esterno e trovarmi immersa in una mediocrità senza fine...una mediocrità tanto angosciante e inutile e immutabile che mi verrebbe voglia di dire "esco" e poi buttarmi dalla finestra...ogni tanto torno a chiedermi cosa cambierebbe se lo facessi...e riconstatando l'inutilità della mia esistenza mi sembra quasi di ritornarmene in un comodo nido ben noto...ci si abitua perfino al proprio vuoto interiore...lo si apprezza perfino, talvolta...Adesso mi è tornata in mente una cosa: martedì durante l'ora di religione, la professoressa ci ha chiesto di scrivere una parola o una frase sulla lavagna che rispecchiasse i nostri sogni, ciò che avremmo voluto vedere realizzato in un prossimo futuro...alcuni hanno scritto buoni risultati, altri miglioramenti, una mia amica comprensione...e io, sola con il gessetto in mano, davanti ad uno spazio vuoto, piena di parole che mi frullavano in testa, su cui dominavano amore, felicità, comprensione, diventare mangaka, talento...ho scritto FORZA.tornata a sedere continuavo a guardare fissamente quella parola...la trovavo così strana eppure incredibilmente espressiva...era una parole qualunque, banale, a chiunque sarebbe venuto in mente di scriverla, però per me era come una dichiarazione di guerra...a tutto il mondo...stavo chiedendo di trovare la mia vera forza...la mia vicina di banco mi ha chiesto il perchè di quella parola e io "perchè ne serve sempre tanta"....ormai non ho più molta fiducia nel futuro...mi aspetto solo di dover combattere contro i miei cedimenti, di dover trattenere le lacrime nei momenti di sconforto...una volta credevo che ci fosse una quantità precisa di sofferenze che a qualcuno era assegnato sopportare, e che tale quantità non potesse essere superata...che sciocchezza...una volta credevo perfino in Dio....ecco, adesso mi viene da piangere...vorrei essere un'altra persona, vorrei non essere più me...vorrei essere qualcuno che non è a conoscenza del fatto che la sua vita è casuale ed inutile, che vive beatamente, spensieratamente, che non sente continuamente di star sprecando ogni secondo...odio questo momento. vorrei smettere di pensare, almeno...sono persa in una contemplazione romantica dell'esistenza, in uno spleen senza precedenti...oppure no...chissà quante altre volte ho sofferto così? tendo sempre a dimenticarmelo...perdo continuamente memoria di me stessa, solo che il resto del mondo mi è d'intralcio perchè mi rammenta continuamente chi sono...perdo pezzi di vita di passato di me, che scivolano lentamente nell'oblio...c'è una canzone, sconvolgente a dirlo, di Caterina  Caselli, che dice "si muore un po' per poter vivere"...questa frase mi ha incredibilmente colpito..."cercavo in te la tenerezza che non ho, la comprensione che non so trovare in questo mondo stupido" così, alla ricerca di qualcuno che sani le mie mancanze e mi convinca che posso vivere perchè qualcosa la valgo anch'io...qualche giorno fa ho cancellato tutti i mesaggi che mi aveva scritto il mio perduto amore...tutti...in un colpo solo...quanti gesti scemi...come se vivessi in un film, o dovessi dimostrare qualcosa a qualcuno, in questa solitudine avvolgente che non lascia spazio a sentimenti che non siano tristezza e dimenticanza, e alle speranze...ho visto il viso di un ragazzo che mi ricordava il protagonista di un manga che amo...un viso bellissimo, pieno di un indefinibile dolcezza...un volto che sempre mi ricorda che mi manca qualcosa, e che non posso averla...ho paura di stare da sola....questo è un vero e proprio flusso di coscienza...un anno fa ho tagliato corti i miei capelli nella parte destra della testa...e una persona mi ha detto che era una disperata e silenziosa richiesta d'aiuto...era davvero così...una richiesta che non esporrei mai a voce...e forse anche adesso lo sto gridando, che ho bisogno di aiuto e consolazione...perchè il fatto che non piango mai davanti a nessuno, che non mi lamento, e che se raramente lo faccio è in maniera scherzosa e senza darmi troppo peso, non vuol dire che io non soffra....se si è forti non significa che non si prova un dolore atroce...vorrei non aver scritto nulla