The Good Wife

Forrest Gump(erson)


Se è vero che siamo i cartoni animati di Dio, quest’ultimo deve essere proprio un gran burlone. A un certo punto della mia vita avevo deciso che mi ero stufata di fare la freelance, avrei voluto tornare a un lavoro più stabile, che mi permettesse di stare in mezzo ad altre persone, anziché scrivere come un monaco benedettino tecnologico nell’intimità della mia casa. Sapevo anche che se ci fossi riuscita, ci sarebbero stati giorni in cui mi sarei voluta sparare all’idea di lavorare di nuovo in un ufficio, dove probabilmente avrei dovuto far ricorso a tutta la pazienza che ancora mi resta per non stramaledire la metà delle persone che avrei avuto intorno. Ma, come dico spesso, si desidera sempre ciò che non si può avere. Con i chiari di luna che ci affliggono di questi tempi, e la mia età non certo verdissima, il desiderio è rimasto tale, fino ad essere sostituito da uno ancora più forte: Wonderhusband e io abbiamo cominciato ad accarezzare un progetto di lavoro che ci avrebbe consentito, alla lunga, di tornare a vivere sotto lo stesso tetto, e questo è un desiderio davvero degno di  una vera good wife! Ma la legge di Gumperson (legge non scritta ma confermata dalla vita) non sbaglia mai: la probabilità che una cosa si realizzi è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.  Il che significa anche il contrario, quando una cosa non la desideri ci sono alte possibilità che accada.Infatti, ora che non ci pensavo proprio più, mi è stato offerto un lavoro stabile, allettante, che però renderebbe irrealizzabile – almeno per un bel pezzo – il progetto coniugale. E adesso?La vita è una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita…