The Good Wife

Cuore di mamma


Mettendo il naso fuori dalla finestra di casa, il mondo mi sembra messo sempre peggio.Per non imbracciare un fucile e sparare a chi di dovere, ogni tanto la finestra devo tenerla chiusa, e fingere di non aver sostenuto in tempi più verdi che anche “il privato è politico”. Il privato, in tempi cupi come questi, è privato e basta.Così oggi me la sono raccontata: l’università non è quel posto di merda che la Gelmini progetta, ma è l’apogeo della storia scolastica di Wonderson. E così, con suo padre, mi sono abbandonata senza ritegno a conati di orgoglio genitoriale mentre faceva il suo show davanti a sei scazzatissimi docenti; ho goduto come una chioccia della bella gioventù che gli ha fatto da corte, ragazzi che dal mio metro e sessanta posso guardare solo a naso per aria e ragazze alle quali ci stiamo disabituando, convinte come sono che ci sia altro da esibire oltre a glutei e tette; ho sentito un frisson tra cuore e stomaco (ma poteva pure essere un embrione di risata) quando la commissione l’ha dichiarato dottore in Scienze dell’architettura, con una votazione di cui essere fieri. Tra ansia, foto e sorrisoni finali, più che la Wonderfamily sembravamo quella del Mulino Bianco.Così, per qualche ora, il mondo mi è sembrato un posto accettabile.