Il governo Prodi

L'Unione divisa sulla politica estera


Nemmeno un giorno dopo il mio blog sulla politica estera ed ecco qua':http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/07_Luglio/19/afghanistan.shtmlUn paio di passaggi:RIFONDAZIONE DIVISA - «Votare sì? Ma come faccio, mi vergogno...» confessa l'onorevole no global Francesco Caruso, così combattuto tra istanze arcobaleno e richiami di Bertinotti da aver delegato la sua scelta ai centri sociali: «Deciderà il movimento». Più netto il no di Salvatore Cannavò, primo firmatario di due emendamenti in cui si chiede di autorizzare la missione Isaf solo in funzione della sua fine e di sopprimere la missione a guida Usa Enduring Freedom. «Io la guerra non la voto» è il leitmotiv di Cannavò, che ha convinto alla causa i colleghi Burgio e Pegolo.C'è una deputata, Mercedes Frias, che porta scritto negli occhi il suo travaglio: «È una vera sofferenza. Il no lascerebbe spazio a geometrie variabili, ma il sì sarebbe un tradimento di me stessa». Che fare, dunque? «Alla fine, forse, voterò sì. Ma ai miei figli, come lo spiego?»Votare SI per quelli di Rifondazione vuol dire rompere il partito. Votare NO vuol dire rompere la maggioranza.Che fare?E quando la smettiamo con queste storie sul "votare la guerra"? Quetsi paci-finti hanno rotto i cosiddetti.Come detto nel blog ieri, non sono piu' tanto convinto della "bonta'" dell'intervento in Afghanistan, ma per motivi completamente diversi.Ma i politici non sembrano interessarsi alla ricostruzione: solo a stereotipi su guerra e pace. Peccato.