IL RISVEGLIO

Malati di internet


 Da quando internet è una malattia? Proprio oggi, (cioè domenica al tg, perchè è già passata la mezzanotte mentre scrivo) in tv, hanno detto che di internet ci si può ammalare.
Al Gemelli di Roma hanno attivato un reparto in psichiatria per curare le dipendenze da internet. Come ci si ammala e quali sono i sintomi. Se sentite l'affanno, se trascurate tutto per attaccarvi al pc, se non pensate ad altro, se internetvi impedisce di fare una vita sociale e relazionarvi con gli altri, allora siete ammalati e dovete curarvi.
 A qualcuno di voi è mai capitato? A me si, qualche anno fa. Passavo ogni istante della mia vita tra chat e mail, ma senza trascurare nulla, poi, un giorno, tutto ha preso una piega diversa: mi sono rotta le...scatole.
 
In chat trovavo molte persone stronze che mi facevano le proposte più indecenti e volgari e che non avevano nessuna voglia di comunicare in modo amichevole, così mi sono stufata e sono passata ai blog.
Ora chatto solo con persone scelte, ma purtroppo raramente per via dei miei impegni. Questo mezzo mi soddisfa, non rinuncerei mai ad internet e neppure ai blog e non mi sento malata affatto, quindi ho deciso che dallo psichiatra non ci vado.
Sono passati quattro anni da quando ho iniziato ad andare su internet e sono ancora viva. In questi anni ho avuto problemi importanti in famiglia e internet mi aiutava a staccare, a non pensare per un momento alle incombenze quotidiane. Non mi sento malata, per me è un passatempo come tanti altri.Non mi interesso solo di internet, ma di grafica, video, foto, musica; mi piace leggere, ricamare e spesso esco di casa, non solo per fare la spesa. Alla sera, quando non sono stanca, mi occupo dei blog e della corrispondenza e mi sento benissimo.
 
 Non mi interessa iscrivermi su Facebook, non mi interessa farmi conoscere, voglio solo esprimere me stessa e comunicare. Fuori sono sempre tutti di corsa, tutti affannati, nessuno trova più il tempo per nulla, qui almeno posso fare due parole, scambiare opinioni, 
 fare due risate leggendo dei post simpatici,
 imparare tante cose, conoscere, anche solo virtualmente, persone diverse.
E' vero, ci sono anche tanti stronzi, ma si sa, non è tutto oro ciò che luccica, non si può fare di tutte le erbe un fascio.Sarà anche vero che ci sono persone che perdono la testa per internet, ma è lo stesso per chi gioca con i videogiochi, o per qualsiasi altra cosa fatta con ossessione, per me, ciò che faccio con piacere non è un'ossessione e quindi non è una malattia. Meditate gente, meditate.
 
Valentino Rossi invece fa così: