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Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 20 Agosto 2008 da thegreatwhiteshark

Copio integralmente questo articolo del Prof. Longobardi scritto sulla rivista IL SUBACQUEO nell'Agosto 2000

Viaggio di una bolla

di Pasquale Longobardi

Non vorrei stressarvi proprio mentre, magari, vi state rilassando al sole di agosto, ma devo attirare il vostro interesse sull’articolo. Avete il tempo per i giochi enigmistici? Allora provate a rispondere: sapete descrivere esattamente che cosa è una bolla? Pausa di riflessione. Risposta probabile: "Che balle, una bolla è... una bolla!". In effetti la bolla è facile da immaginare, ma difficile da descrivere. Per l’attività subacquea si può definire come una raccolta di gas di forma sferica che si forma nei liquidi del corpo umano durante la decompressione. Zero punti, ritentate!

Altro quiz
Perché i subacquei temono le bolle? Qui la probabile risposta è immediata: "Le bolle determinano la malattia da decompressione". Va bene, un punto a favore. Proseguo. Quando si formano le bolle? La risposta più probabile è: "Le bolle si formano quando non si rispetta la velocità massima di risalita e quando si saltano le tappe di decompressione". Mi dispiace, non è del tutto sbagliato ma è troppo generico. Non arrossite, nessuno vi ritira il brevetto. Sono in molti a pensare che rispettando le tabelle o le indicazioni del computer si evita la formazione delle bolle e che queste si generano solo in seguito a un errore. Del resto, su questo presupposto sono basate le tabelle U.S. Navy (elaborate inizialmente dal professor Haldane) e la maggior parte dei computer in commercio basati sui programmi del professor Buhlmann o citati con il termine “Haldane modificato”, ai quali affidiamo la nostra decompressione. Un’altra idea molto diffusa è che la malattia da decompressione è dovuta al fatto che le bolle vanno a occludere meccanicamente un vaso sanguigno. Semplice e lineare, vero? Certamente, però ho un dubbio: se ci immergiamo in coppia e facciamo lo stesso errore in risalita, l’eventuale incidente dovrebbe colpire entrambi. Invece, l’esperienza insegna che, a parità di errore, io posso avere dei problemi e tu no. Perché? Inoltre, ho un altro dubbio: se le bolle bloccano il passaggio del sangue, il danno si dovrebbe manifestare subito, visto che i tessuti a valle dell’ostruzione soffrono immediatamente per la carenza di ossigeno e zuccheri. Invece sempre l’esperienza insegna che la malattia da decompressione si può manifestare nelle ventiquattro ore successive all’immersione e anche oltre. Perché? A questo punto vi ho rovinato la rilassante tintarella, ma forse vi ho incuriosito.

Per il calcolo della decompressione
Suggerimento: fate un bel tuffo e poi proseguite con la lettura dell’articolo, che è dedicato a un approfondimento sull’argomento della decompressione. In un viaggio immaginario visualizzeremo la nascita, la crescita e il destino delle bolle nell’organismo durante un’immersione. Decidiamo: quando inizia il nostro racconto? In generale, un’immersione inizia quando ci viene l’idea di farla: è bella tutta la fase della pianificazione e della preparazione. Ai fini del calcolo della decompressione, è importante la durata dell’immersione dall’entrata in acqua fino al distacco dal fondo o, come alcuni fanno per prudenza, fino alla prima tappa. Sempre in generale, un’immersione finisce con il ritorno in superficie, eventualmente con la lieta appendice di un lauto piatto di spaghetti. La nostra storia, però, riguarda le bolle e quindi il viaggio inizia con la loro formazione, cioè al momento del distacco dal fondo, per terminare circa quattro ore dopo il ritorno in superficie. Questa è la prima novità: l’orizzonte temporale è inconsueto. Percepisco la vostra perplessità: "Non mi dirai che il tempo trascorso in discesa e sul fondo non incide per nulla sulla decompressione!". Beh, no! Per questo aspetto leggete il box sul modello compartimentale, qui parliamo delle bolle e il loro viaggio inizia dal momento del distacco dal fondo.

Appena incominciamo a risalire
Appena incominciamo a risalire, si riduce la pressione esterna sull’organismo e l’azoto accumulato fuoriesce dai tessuti per passare nel sangue. Solo il 10% dell’azoto liberato dai tessuti contribuisce allo sviluppo delle bolle, mentre il restante 90% rimane sciolto liberamente nel sangue e, quando raggiunge i polmoni, viene eliminato con la respirazione. Ci sono due considerazioni da fare. La prima è che parliamo di percentuale, quindi è normale che nelle immersioni “facili” si libera poco azoto, e il 10% di poco è quasi niente! Nelle immersioni impegnative (profonde, ripetitive, multiday) si libera molto azoto e il 10% di molto è qualcosa che non si può trascurare. La seconda osservazione è che siccome solo una piccola parte dell’azoto forma le bolle, questo costituisce un importante fattore di protezione che riduce il rischio di incidente anche quando viene commesso qualche errore durante la decompressione.

Seguiamo il viaggio delle bolle
Anche adesso, mentre leggete l’articolo, nel vostro sangue ci sono delle piccole bolle (microbolle) con un diametro inferiore a 10 micron (un micron è mille volte più piccolo di un millimetro). In immersione, quando iniziate la risalita, quel 10% dell’azoto che si è liberato dai tessuti bussa alla parete delle microbolle e cerca di entrare dentro per scroccare un passaggio verso i polmoni. La microbolla però si oppone all’ingresso dell’azoto, visto che la poverina ha sudato sette camicie per raggiungere un delicato equilibrio. Difatti per un fenomeno ben conosciuto dai fisici (legge di Laplace) e dai bambini (bolle di sapone), le bolle troppo piccole collassano e quelle troppo grandi scoppiano. L’azoto però è prepotente, così alla fine riesce a superare la resistenza della parete ed entra dentro la microbolla che diventa bolla a tutti gli effetti. Lungo il viaggio verso il polmone, nel sangue venoso, la nostra bolla incamera altro azoto che fuoriesce dai tessuti oppure si unisce con altre bolle e diventa sempre più grande. A volte la bolla diventa troppo grande e... bum! Si rompe. In alcuni casi nascono delle bolle figlie più piccole, che continuano la loro corsa verso il polmone. Arrivata qui, la bolla entra in un filtro di piccoli vasi (capillari) che trattengono le bolle più grandi di 10 micron. È il capolinea. L’azoto esce dalla bolla ormai bloccata e passa negli alveoli, la parte più piccola del polmone, per essere scaricato all’esterno con la prima espirazione. Il viaggio dell’azoto è iniziato al momento del distacco dal fondo con la liberazione dai tessuti, si è accelerato nel sangue venoso grazie al passaggio scroccato alle bolle e finisce con la scintillante ascesa verso la superficie del mare delle bolle che fuoriescono dal nostro erogatore. L’azoto è finalmente libero nell’aria!

I pericoli nelle immersioni più impegnative
Tutto qui? Per fortuna sì, di solito la storia è a lieto fine. Quando però l’immersione è impegnativa o c’è un errore in decompressione, le bolle che arrivano al polmone sono tante e grosse. Può succedere che la bolla viene riconosciuta come un nemico dal nostro sistema di difesa e attaccata. Peggio ancora se la grossa e goffa bolla malauguratamente gratta la parete di un vaso sanguigno e lo danneggia: si liberano delle sostanze chimiche che provocano un’infiammazione. I segni sono quelli classici della malattia da decompressione: rossore, gonfiore, dolore, difficoltà a muovere la parte danneggiata. Non c’è un rapporto diretto tra la quantità o la dimensione della bolla e il danno. In genere è più pericolosa la grandezza delle bolle che non il loro numero. La probabilità di un incidente da decompressione supera il 3% (le tabelle U.S. Navy per le immersioni quadre hanno, in media, un rischio del 2.2%) quando il diametro delle bolle supera i 120 micron nelle immersioni entro i
30 metri di profondità o gli 80 micron nelle immersioni oltre i 30 metri. Ergo: le immersioni più profonde, respirando aria, sono più a rischio perché anche bolle di azoto meno grandi possono fare danno. Meditate gente! Se proprio vi piace l’immersione profonda, imparate a utilizzare le miscele e dedicatevi all’immersione tecnica. Immergersi spesso (più di 40 immersioni per anno) comporta uno schiacciamento delle microbolle e quindi si riduce l’“innesco” per la formazione delle bolle grandi. Inoltre, onore ai corallari. Molto prima che noi medici capissimo qualcosa sul meccanismo della malattia da decompressione, essi avevano già imparato a utilizzare alcuni accorgimenti che aumentano la sicurezza dell’immersione: discesa rapida (almeno 20 metri al minuto); distacco lento dal fondo, perché è in questo momento che si formano le prime bolle; tappe profonde che servono per scaricare un po’ di azoto; negli ultimi 15 metri, risalita molto lenta. Riconosciuto ciò, non c’è dubbio però che non esiste l’immunità dall’incidente da decompressione. È solo un problema di statistica. Quale rischio siete disposti ad accettare? Numeri tipo 2%, 3%, 5% di fatto non ci dicono nulla. È più interessante prevedere quali saranno le 2, 3, 5 immersioni su 100 nelle quali si potrebbe avere un problema. Noi ricercatori stiamo lavorando su questo e ci sono molte novità ma questa è un’altra storia! Seguite Il Subacqueo per conoscerla.

Articolo pubblicato su Il Subacqueo / agosto 2000

 

 

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Commenti al Post:
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 20/08/08 alle 13:29 via WEB
Da allora sono passati ormai 8 anni e di studi ne sono stati fatti parecchi! Resta comunque attuale ed importante conoscere quello che succede nel nostro corpo! Andate QUI per un approfondimento sui deep stop e la velocità di risalita. Aggiungo, riassumendo il tutto:
- discesa rapida verso la profondità massima prestabilita senza soste intermedie, compatibilmente con la capacità di compensazione dell’orecchio medio e di tolleranza alla narcosi;
- distacco dal fondo lento e graduale;
- durante la risalita inserire delle soste di sicurezza profonde che verranno calcolate secondo alcuni metodi empirici.
Un metodo, ad esempio, è quello di Richard Pyle, che prevede di inserire una sosta di almeno 2 minuti ad una profondità che risulta essere la media tra la massima profondità (o la sosta precedente) e la prima tappa di decompressione prevista dalla tabella. Altri standard utilizzati in Italia (e tra coloro i quali li utilizzano ci sono anche i VV.FF.), prevedono che la prima sosta decompressiva sia posta alla meta della pressione assoluta totale raggiunta in immersione.
Dopo questa sosta la risalita deve essere effettuata alla velocità di 10 metri al minuto fino alla eventuale tappa di decompressione prevista

Aspetto i vostri commenti acque Limpide a tutti e a presto

(Rispondi)
rumoridellamemoria
rumoridellamemoria il 21/08/08 alle 00:36 via WEB
Allora, riprovo a scrivere sto commento che il signor LIBERO (mortacci tuoi e di chi t'ha fatto uscì de galera) s'è scippato! Iniziava con un sentito ringraziamento al padrone di casa, come ho già avuto modo di dirti sei simpatico come un barracuda/pesce spada tra le chiappe, perchè invitare me a commentare questo post è come chiedere ad un fagiano di iscriversi all'ARCI CACCIA. Tornando al discorso delle bolle, per esperienza personale, posso dire che è stato scritto molto e si sono sprecati studi importanti sulla ricerca di un modus operandi che limiti o annulli il problema della patologia da decompressione nelle immersioni sportive e tecniche, concordo sulla soggettività del problema, ci sono persone che hanno effettuato risalite d'emergenza e non sono mai incorse nel problema e persone che invece anche dopo un decorso tranquillo dell'immersione sono incappate in un malore da deco (raimondo bucher insegna....ahhhhhh signora bucher ce lo stava uccidendo. Pratico una subacquea che è antipatica ai più, io non mi vanto del mio modo di vedere l'immersione, mi assumo le mie responsabilità e sono conscio dei rischi che corro, so che tutti vorrebbero un mondo dell'immersione sicuro e senza rischi, concordo pienamente, ma i rischi non verranno mai annullati e l'immersione non è solo divertimento ma anche ricerca ed esplorazione. Esistono molte cause che comportano il malore da decompressione, l'articolo non è molto preciso nell'elencarle, non è solo l'errore che può metterti in condizione di pericolo, spesso una sifettosità di attrezzatura o un incidente con un malore può essere la causa di quel lancio della monetina per cui ti chiedi...muoio qui o rischio in camera iperbarica? Io la mia monetina l'ho lanciata e mi è andata bene, nonostante gli strascichi fisici riesco a fare ancora la subacquea estrema come la voglio io e nonostante io abbia provato il trimix e mi sia immerso a profondità notevole con quella miscela, soprattutto per la PDD, continuo a preferire l'aria, perchè come erroneamente dice quell'articolo, l'elio è un brutto conoscente e non si scherza con lui... Pertanto, cosa volevo dire, non lo so, ma c'ho ragione e i fatti mi cosano :DDD Buona notte sardina biancam, se mi cancella pure questo ti martello la pinna. ;)
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 21/08/08 alle 00:41 via WEB
hahaha Va beh un tale mi ha detto che c'è un solo modo per non incappare nella MDD: NON RIEMERGERE PIU'!!!
(Rispondi)
 
 
rumoridellamemoria
rumoridellamemoria il 21/08/08 alle 00:42 via WEB
a me hanno augurato l'altra sera di non riemergere più ;) non sapendolo....mi hanno allungato lavita ;) Problemi con msn ufff
(Rispondi)
 
 
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 21/08/08 alle 00:48 via WEB
Ho notato NOTTE!!!
(Rispondi)
squalonero68
squalonero68 il 21/08/08 alle 08:58 via WEB
Dal 2000 ad oggi tanti studi sono stati fatti, l'aggiunta della sosta di sicurezza alla quota che corrisponde alla metà della profondità raggiunta per un minuto (se siamo stati a -40 sosta a 20) si parla per immersioni in curva di sicurezza.....!!! Viene consigliata sempre più una buona forma fisica e sopratutto andare in acqua a fare immersioni in modo che il corpo si usi un pochino.....diciamo così in parole povere. Poi il fattore sfiga......non lo si può combattere....però limitare si.
(Rispondi)
JAMIRO1
JAMIRO1 il 21/08/08 alle 10:02 via WEB
Blllu... le mille bolle blu...
Blllu... le vedo intorno a me...
Blllu... le mille bolle blu...
che volano
e volano
e volano...
Scherzi a parte, le ultime didattiche impongono un deep stop di 1 minuto a metà della profondità massima raggiunta, ma sembra si vada per addirittura 2 minuti di deep stop. Forse stare di più comincia ad essere troppo, considerando che comunque si continua sempre ad assumere azoto a qualsiasi profondità.
Ben vengano studi e articoli sull'argomento, che provochino un atteggiamento di precauzione in chi pratica la subacquea, perchè vedo troppi sub che dopo la tappa di rispetto a 5 metri, schizzano in superficie, non ricordando che è proprio negli ultimi metri che lo sbalzo pressorio risulta maggiore.
Praticamente tu a Sistiana fai le immersioni più pericolose! ;-)
(Rispondi)
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 21/08/08 alle 14:39 via WEB
Forse lo SQUALACCIO e JAMIRO non avevano letto il mio primo commento in alto! Le ultime ricerche del DAN parlano di deep stop di uno o due minuti a meta della pressione alla massima profondità, le didattiche ricreative varie per semplificare hanno inserito un deep stop di un minuto a meta della massima profontità raggiunta! MA NON E' LA STESSA COSA!!!
Nell'esempio di SqualoNero un immersione fatta a -40 prevede un deep stop a - 20 (metà profondità max.) In realtà gli studi di Pyle e del Dan in seguito parlavano di metà della massima pressione raggiunta ovvero a - 40 abbiamo 5 ata percui la tappa sarà effettuata alla pressione di 2,5 ATA pari a -15 mt..
Siccome per molti il calcolo sott'acqua non è semplice soprattutto per immersioni più fonde dove la narcosi comincia a fare un po' d'effetto un calcolo semplicissimo è:
DIVIDERE LA PROFONDITA' MASSIMA RAGGIUNTA PER 2 E TOGLIERE 5 (Es.:40/2=20-5=15) CHE CORRISPONDE SEMPRE ALLA META' DELLA MASSIMA PRESSIONE RAGGIUNTA!!!
(Rispondi)
 
JAMIRO1
JAMIRO1 il 21/08/08 alle 16:19 via WEB
Ottimo suggerimento! ma ovviamente tale calcolo vale la pena farlo per le immersioni che superano i 20 metri, perchè altrimenti la deep stop corrisponderebbe alla tappa di rispetto di 5 o 3 metri qualsivoglia, giusto? Acque limpide e mare calmo! :-)
(Rispondi)
 
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 21/08/08 alle 19:35 via WEB
Esatto! Infatti le "deep-stop" si effettuano solo fino a quote superiori a 10 mt. dopo di che si effettuano le normali tappe (9-6-3) previste dal computer o tabelle (per chi ancora ne conosce l'uso!!!)
(Rispondi)
 
squalonero68
squalonero68 il 22/08/08 alle 11:20 via WEB
Si ho letto male, certe cose le dovrei leggere a casa e non in ufficio tra una carta e un collega che chiama, e le didattiche insegnano pure male, alla fine non è un calcolo difficile da fare, questi deep stop si possono già calcolare prima dell'immersione durante la pianificazione.......e farli poi. Si decide di andare a 40 metri, bene, si sa che in risalita a 15 metri si fa una pausa di un minuto, non è un rovinare l'immersione, ma renderla un poco più sicura, anche se togliere completamente i rischi credo sia impossibile, ma facendo le cose per bene si cerca di limitarli.....nessuno sport è sicuro al 100 per cento tanto meno la subacquea, cerchiamo di sforzarci però per seguire e tenerci un poco aggiornati su queste piccole grandi innovazioni. GRAZIE grande squalaccio bianco.
(Rispondi)
 
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 22/08/08 alle 15:22 via WEB
Si ti capisco!!! Mai una volta che al lavoro mi lasciassero in pace a fare le mie cose invece di parlarmi sempre e solo di lavoro!!! HAHAHAHAHAHA
Scherzi a parte come diceva un "vecchio" saggio:"C'è un solo modo per non incorrerre in una M.D.D. NON RIEMERGERE!!!"
(Rispondi)
mareintempesta11
mareintempesta11 il 21/08/08 alle 20:19 via WEB
un bacio blu, buona serata da Michela ^____^
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 21/08/08 alle 20:32 via WEB
Un bacio blu a te Michela e a presto!!!
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barbara.pag75
barbara.pag75 il 21/08/08 alle 21:51 via WEB
ecco ecco ecco che mi innervosisco su sto DEEP STOP e tu sai gia' perche'..........e mo mi vesto di azzurro, un paio di occhiali e dico "l' avevo detto io!!!!!" .....cazzate a parte.... ho letto velocemente l' articolo ora rileggo con tutto il neurone presente e forse faro' un commento decente....se non senti nulla sono fusa assieme al pc.bacio.
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 22/08/08 alle 10:26 via WEB
Brava leggi con calma, aspetto il commento poi! Ricorda che sono solo studi di CERTO non esiste nulla, l'unico modo per non rischiare una MDD è non risalire!!!
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rumoridellamemoria
rumoridellamemoria il 21/08/08 alle 22:01 via WEB
Manuel è il tuo blog...oggi avevo lasciato un altro commento...le mie impressioni sulla sosta preventiva...Uff mangiato pure quello...vabbè che sei una sardina bianca cresciuta ma ti pare il caso? comunque...io dopo un'immersione profonda...schizzo in risalita continua al 100% della velocità data dal mio aladin....
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 22/08/08 alle 10:31 via WEB
Hihihihi secondo me è il tuo PC!!! Poi se scrivi un papiello di 8 pagine si stufa anche libero di aspettare l'invio!!! Te l'ho detto copia ed incolla!!! Scrivi prima e poi riportta ed invia così non passa troppo tempo e magari se non te l'accetta c'hai sempre la copia pronta no!!! La Piccola Acciuga Bianca ti aspetta...
(Rispondi)
purqua.pa
purqua.pa il 22/08/08 alle 20:18 via WEB
complimenti per l'idea e per i commenti. proprio in questi giorni sto rileggendo le teorie decompressive, dagli albori passando per haldane e le modifiche del suo modello. e mi sorprende sempre di più notare come gran parte delle teorie - o forse dovrei dire tutte - resti affidata a calcoli statistici. intendo dire che occorre concordare con l'idea di tom mount e bret gilliam quando affermano che "funziona ciò che funziona" (mixed gas diving, 7^ edizione 2008). tutto questo rende un pochino elitario il mondo della tecnica. sia... domani parto, se passi alòla maddalena sai come trovarmi! ciao
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thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 23/08/08 alle 11:41 via WEB
Ciao in effetti anch'io per fare delle lezioni sulla deco approfondite, mi sono riletto un po' tutte la storia delle teorie decompressive dai primi studi su cavie animali ed umane fino ai calcoli matematici da Haldane,Boycott, Damant, Workman, Buhlmann (il MODELLO ZH-L) i modelli a perfusione e a diffusione delle BSAC, Pyle con le "deep stop", Yount e Hoffman ed il VPM arrivando al RGBM di Bruce Wienke ed il TBDM di Vann. Gilliam e Mount non hanno reso elittario il mondo della tecnica, è che il mondo della ricreativa è diventato troppo superficiale e commerciale! Tralasciando spesso cose ritenute inutili ma per me fondamentali!!! Come diceva già a suo tempo il buon Leonardo DA VINCI:"Ricordati, quando commenti l'acque, d'allegar prima l'esperienza e poi la ragione" Mai parole furono più azzeccate in relazione all'ambienete subacqueo!

Non credo di riuscire a venirti a trovare in Sardegna, ma non si sa mai!!! Acque Limpide

(Rispondi)
Pinkturtle
Pinkturtle il 23/08/08 alle 18:20 via WEB
Ok...non ho letto il post, mi riservo di farlo in un altro momento, quindi ti lascio un bacio rosa e ti faccio gli auguri ritardatari per il tuo compleblog!!! ;)
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 24/08/08 alle 15:15 via WEB
Tranquilla dolce Tartarosa, non so se l'argomento ti può interessare visto che è prettamente medico-subacqueo! Il tuo bacio rosa è sempre ben accetto e grazie per gli auguri! Mille baci blu!!!
(Rispondi)
WHITESHARK01
WHITESHARK01 il 24/08/08 alle 17:21 via WEB
Mi piacerebbe un casino imparare ad immergermi, appena mi sistemo un pò ci provo! altrimenti che razza di squalo sarei eheh. Un salutone
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 25/08/08 alle 11:49 via WEB
Nulla di più semplice!!! Di istruttori in gamba sicuramente ce ne saranno dalle tue parti!!! Un bel corsetto e poi finalmente farai onore al tuo NICK! A presto Squalaccio!!!
(Rispondi)
andreamarty2006
andreamarty2006 il 26/08/08 alle 08:59 via WEB
eccomi qua..ciao manuel..ieri ho letto con calma il "viaggio della bolla"...e poi ieri sera, ripassando il libro Divemaster, mi sono soffermato anche sulla teoria della decompressione, Haldane, US Navy..ecc...per questo ho aspettato a scrivere qualcosa, anche perchè leggendo i commenti che ci sono qui paer che ci sia gente veramente molto preparata...per me è solo l'inizio...e pensare che tra meno di un mese ho l'esame!!! comunque molto bello l'articolo, e soprattutto molto interessante...un po' di fisiologia dovrebbe essere approfondita da tutti i neo sub, non solo a livello superficiale..e questo è un modo molto divertente e istruttivo per farlo..complimenti ancora, ciao, andrea
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 26/08/08 alle 09:06 via WEB
Grazie Andrea in bocca allo squalo per l'esame! Riusciremo a farci un'immersioncina insieme prima dell'inverno?
(Rispondi)
robbie.l
robbie.l il 26/08/08 alle 12:58 via WEB
Il post manco lo leggo, non capirei nulla, ma un saluto al blu è un piacere...Buona settimana Manu, bacio.
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 26/08/08 alle 15:24 via WEB
Grazie Lù! Baci blu anche a te!!!
(Rispondi)
andreamarty2006
andreamarty2006 il 26/08/08 alle 13:20 via WEB
ciao manuel, volentieri per l'immersione..e chiamiamo anche marco magari...è da troppo tempo che lo diciamo, ma ogni volta faccio sempre fatica a muovermi dal lago a castelfranco...domenica siamo riusciti ad andare a porto santa margherita finalmente! adesso mi sa che per il prossimo mese, tra studio, idc ed esame non riuscirò neanche a fare immersioni, ma a fine settembre veniamo di sicuro...e mi piacerebbe sistiana, leggendo i tuoi racconti, visto che non sono mai stato...ciao, a presto...
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 26/08/08 alle 15:30 via WEB
Come vi ho già detto non ci sono problemi io sono disponibile tutto l'anno!!! Il prossimo week-end verrà a trovarmi Domenico e Barbara con MARCO di immersioni ne abbiamo fatte molte insieme, quindi mi mancate te e Martina, visto che poi siamo anche vicini è fattibile no?!?!? Poi non è detto che non venga io a Godego prima (dubito, visto che entro metà settembre devo finire il corso ai miei allievi e poi parto per Minorca!!!)
(Rispondi)
rumoridellamemoria
rumoridellamemoria il 27/08/08 alle 11:17 via WEB
Ohi sardina...facciamo che cambiamo post???? questo mi ha fatto venire le microbolle ;)
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 27/08/08 alle 23:33 via WEB
Ohi Neuroleso! Non farmi venire due microbolle ehhhh! Appena sono ispirato cambio e poi aspettavo il commento di Big!!!
(Rispondi)
bigbluedive
bigbluedive il 27/08/08 alle 11:54 via WEB
AZZZ ! ho pravo ieri a commentare ma mi sie' cancellato tutto mannaggia ... ci riprovo oggi va .... Dunque dall'alto anzi dalla profondità della mia ventennale esperienza (...dai forza aspetto il pernacchione ....) . Ti posso dire solo delle banali ovvietà che dicono a tutti i corsi OPEN e cioe' che per evitare la MDD e' molto semplice ... basta NON fare immersioni fuori curva ... Con l'uso dei computer subacquei inoltre le immersioni vengono calcolate in continuo come multilivello e i parametri di sicurezza delle tabelle statistiche sono ampiamente affidabili .... Per stare tranquilli consiglierei a tutti i sub di sottoporsi oltre che all'annuale visita medica sportiva ad una Eco Cardio Doppler per verificare di non essere affetti di un difetto purtroppo abbastanza comune chiamato Foramen Ovale Pervio che e' responsabile di molte MDD inspiegabili (leggetevi su internet il materiale in proposito ...). Inoltre e' molto importante considerare altri fattori di rischio per il subacqueo medio quali la scarsa preparazione fisica , l'obesita' , cattive abitudini alimentari e il fumo. Un gadget indispensabile e' inoltre il cornetto in corallo rosso antisfigaMDD (visto che e' stato pescato da qualche corallaro a profondita' abissali... male non puo' fare ... ) Un caro saluto a tutti i i subbaqqui ! °°°°_0-) Bigblue PS... quando la facciamo questa convenscion del Liberocommunityclubsub ?
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 27/08/08 alle 23:52 via WEB
Si BIG il F.O.P. è stato relazionato a diverse MDD ma sembra che non ci sia una stretta relazione! Io ho due amici colpiti da MDD e hanno riscontrato un FOP. Uno risalendo dall'immersioni profonde in miscela ternaria da 80 mt. (E' 30 anni che si immerge e ha centinaia di immersioni con profili più a "rischio") In trent'anni non ha mai avuto nulla neanche una piccola cutanea! Dopo l'operazione (che consiste nel mettere un ombrellino chirurgico nel forellino tra un atrio e l'altro) ha ripreso tranquillamente a fare immersioni. Un altro dopo un'immersione semplicissima a -40! Anche per loro il FOP ha aumentato la MDD ma non è stata, sembrerebbe, la causa scatenante. C'erto anche i fattori fisici sono predisponenti (vedi fumo, obesità ecc...) Ma a volte il troppo allenamento può causare problemi diversi (visto che tutti abbiamo microbolle in circolo che con l'intensa attività fisica aumentano!) Sai a quanti sportivi è capitato di afflosciarsi a terra inspiegabilmente (FOP?) Un aneurisma è pericoloso sulla terra, ma sott'acqua come si comporterebbe un fisico super allenato a rischio con l'aumento della pressione? NON SI SA!!! E nemmeno i profili restrittivi di immersioni "multilivello" nè gli algoritmi più sofisticati (RGBM per es.) mettono al sicuro da MDD!!! Anche stare ampiamente in curva a profondità ridotta non è una certezza di non incorrerre in incidenti da decompressione! A volte andando in profondità si schiacciano maggiormente i micronuclei e non facendo tappe lunghe si rischia forse meno di immersioni molto lunghe e ripetitive fatte nei primi 20 mt di profondità. Forse in profondità si rischia di più per altri fattori (più legati alla pressione parziale dei gas inerti piuttosto che ad una scorretta desaturazione, vds Azoto e anche ossigeno che inerte non è ma che respirato a pressioni elevate può NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE più della Nicotina!!!). Detto ciò Anche tanta esperienza, rispetto dicurve e tabelle, fisico ben allenato mettono al sicuro da Patologie da Decompressione. Non cè certezza di non incappare in una PDD (non è una bestemmia!!!) RIPETO: L'unica maniera per essere sicuri di non prendersi una MDD è NON RIEMRGERE!!! Ma la casistica d'incidenti è per fortuna BASSISSIMA e a livello di percentuali è più rischiosa una partita a BOWLING!!!
Acque Limpide e... BUONE BOLLE!!!Hihihihihi

Per la "COMMUNITY DIVE" ci stiamo organizzando...

(Rispondi)
 
squalonero68
squalonero68 il 03/09/08 alle 17:05 via WEB
Beh non è detto che non uscendo dalla curva di sicurezza non si possa incorrere in una PDD. Se quel giorno il fisico non è ben disposto per fattori che non si capisce ancora bene quali siano, tipo troppo stress, fatica....obesità come dici te. Molti sub sono stati colpiti da PDD nonostante avessero fatto tutto alla perfezione.....!!! Diciamo che è una cosa che può capitare, cerchiamo di fare bene tutte le nostre immersioni in curva o no. Se poi capita.....speriamo di cavarcela bene. L'unica sicurezza è non immergersi come dice lo squalaccio bianco. Il Forame Ovale Pelvio a quanto sembra non è poi questa bestiaccia.....anche il DAN che lo sta studiando da tempo sembra dire che alla fine non dovrebbe dare poi queste grandi preoccupazioni. Tenersi in forma, bere aqua prima e sopratutto dopo le immersioni, magari respirare ossigeno puro da -6 metri e a - 3 metri per chi può. Pensavo poi all'allenamento se si va in troppo allenamento per il corpo non va bene, ci si deve allenare con coscienza altrimenti il corpo ne soffre, anche senza le immersioni.
(Rispondi)
 
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 03/09/08 alle 17:08 via WEB
Grazie Squalaccio! Concordo pienamente! Scusate l'assenza ma sono stra incasinato!!!
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tempestamarina_2006
tempestamarina_2006 il 28/08/08 alle 15:54 via WEB
Un salutino veloce visto che è tanto che manco.... Bacio
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 28/08/08 alle 17:41 via WEB
Un bacione blu e ben tornata nel mio mare!!!
(Rispondi)
rox.rg
rox.rg il 28/08/08 alle 16:16 via WEB
Ma buongiorno Squalettobianco! ho iniziato a leggere post ma devo proseguire un altro gg. Lo trovo un argomento interessante e appena posso mi fiondo qui per terminare la lettura. Bacciiiiiiii
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 28/08/08 alle 17:43 via WEB
bon jour a toi ma petite! Aspetto un altro tuo commento allora (p.s. leggi anche i commenti che sono interessanti!!!) Baci blu
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bimbayoko
bimbayoko il 29/08/08 alle 14:41 via WEB
è sempre bello leggerti:)smack
(Rispondi)
 
thegreatwhiteshark
thegreatwhiteshark il 29/08/08 alle 17:31 via WEB
Grazie NippoBimba!!! Un bacione Blu Martina
(Rispondi)
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Un giochino


Un piccolo giochino!!!
I fondali Marini - SeaScape
Immergetevi nelle profondità marine e avventuratevi alla ricerca dei ricchi tesori nascosti sotto i fondali! Varie immersioni subacquee vi aspettano in questo punta e clicca semplice ma coinvolgente e ben realizzato. Scattate foto e aprite forzieri: lingotti d'oro, perle, antichi manufatti e tanti gioielli, aspettano voi per essere riportati alla luce dopo secoli di acqua e buio. Come in ogni punta e clicca usate il MOUSE per interagire con gli elementi e l'ambiente di gioco.

 

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Il mio "Sub-Curriculum"


LA MIA CARRIERA SUBACQUEA


immagine

Una delle mie prime immersioni a Sistiana (TS) anno'98


 

 

  • 1° Grado FIPSAS /* CMAS conseguito il 02/05/1998
  • 2° Grado FIPSAS/**CMAS conseguito il 21/11/1998
  • Specialità NITROX PADI conseguito il 20/01/1999
  • Specialità Biologia Marina conseguito nel 2000
  • 3° Grado FIPSAS/***CMAS conseguito il 20/04/2001
    Specialita Ricerca e Recupero FIPSAS/CMAS (novembre-dicembre 2000),
    Specialità Orientamento Subacqueo FIPSAS/CMAS (gennaio-febbraio 2001)
    Specialità Salvamento ed Autosalvamento FIPSAS/CMAS, (marzo 2001)
    Specialità Immersione Profonda FIPSAS/CMAS,(aprile 2001)
  • Oxigen Provider DAN conseguito il 10/10/2001
  • Specialità Accompagnatore Subacqueo conseguito nel novembre 2001
  • Istruttore 1*TSA conseguito il 15/01/2007
  • Specialità NITROX DECO DIVER TSA cons. 15/08/2007
  • Specialità LIGHT TRIMIX DIVER TSA cons. 15/07/2008
  • Specialità Immersione sotto i ghiacci ANIS/CMAS cons. 08/02/2009
  • Istruttore 2*TSA conseguito il 06/04/2009
  • Specialità SHARK AWARENESS ESA
    conseguito il 28/12/2009
  • Istruttore NITROX DECO TSA conseguito il 01/03/2011

 

 

Dal 1999 effettuo riprese subacque e fotografie a livello amatoriale. Nel 2002 grazie a Piero Mescalchin (www.mescalchin.it) il video girato all'isola del Giglio insieme a lui (VEDI SOTTO) viene trasmesso fuori programma alla edizione di PROFONDO BLU (rassegna di Video sul mare) nel teatro comunale di Cittadella (PD).

 


 

Un piccolo video

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L'UOMO E IL MARE 

Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
nello svolgersi infinito della sua onda.
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.

Ti piace tuffarti nel senso della tua immagine:
l'accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore
si distrae a volte dal suo battito
al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.

Siete entrambi tenebrosi e discreti:
uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi.
O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze
Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!

E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli
vi combattete senza pietà nè rimorsi.
Talmente amate la carneficina e la morte,
o eterni rivali, o fratelli implacabili!

 

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