Grapewine

La vita: una sterminata collezione incompleta...


Era un biscotto enorme a forma di cuore comprato da Bakery House.Lo avevo visto qualche giorno prima su una fotografia. Mi era piaciuto e doveva essere suo. Ci ero andata e tornata a piedi, come un piccolo pellegrinaggio interiore per purificarmi da non so cosa.Mi piace camminare, raramente lo faccio senza una meta. Sapevo benissimo quello che volevo. Era una piccola sorpresa che però non fu accolta come pensavo. Avete presente quando non vuoi un pensiero o comunque non volevi ti fosse regalato qualcosa? Ecco, l'espressione fu proprio quella.Bastano piccole cose per capire che era già finita, eppure c'è una parte di te che ignora e fa finta di non vedere. La parte che dovresti sempre e comunque ascoltare. L'intuito femminile, il sesto senso, l'inconscio o come dir si voglia.Avete presente quella vocina che tutti hanno dentro, un po' come il grillo parlante? Dovremmo tenerne conto ogni tanto, peccato che se volessimo ascoltarla per bene saremmo tutti una massa di serial-killer. Sguardo perso di una persona che non voleva trovarsi in quel posto, enorme distanza di sicurezza assicuratasi cambiando posto a sedere. La prossemica è la migliore comunicazione non verbale, la più riuscita, quella che non mente mai. Sono io quella che ha mentito, che ha fatto finta di non vedere e che abbozzava. Bisognerebbe chiedersi più volte il perchè di alcuni comportamenti, essere più consapevoli del mondo che ci circonda.Ogni vita è una enciclopedia di emozioni, esperienze, lezioni e non si finisce mai di imparare. Una sterminata collezione incompleta del "cosa fare in questo caso", una collana di "ho imparato che" e di "mai più". A volte temendo di essere coinvolta in una situazione sgradevole ti allontani, ne prendi le distanze e invece ti ritrovi catapultata in una sorta di Final Destination da cui scappi e poi ne resti travolta e massacrata come e peggio di quello che poteva essere. La sfiga ti rincorre sotto forma di ingenuità, di colpi di testa, di momenti di fragilità rischiando di farti perdere quelle briciole di certezze accompagnate dal fantasma del lutto che ormai non andrà mai via. Un tatuaggio ancora troppo fresco a cui non mi sono ancora abituata che non si è affatto cicatrizzato. La mente fa brutti scherzi a volte...ti fa credere di aver superato dei traumi invece non è affatto così. Rielabori, guardi le cose da un'altra prospettiva ma queste non cambiano e stanno ancora là, insieme a stupide mosche che camminano su una serie di rifiuti in stato avanzato di decomposizione. Ma non vanno via, insieme al tipico olezzo sgradevole di stantio e di rancido.Ad un anno di distanza resta solo questo, insieme ad una manciata di flash, esperienze, persone sopravvalutate e situazioni paradossali che non si possono raccontare tale è la loro assurdità...vorrei solo un po' di serenità, ecco.