Grapewine

Il pigiama bianco con le paperette


Da una scatola contenente vestiti estivi degli anni precedenti, ho tirato fuori il mio pigiama bianco "con le paperette": canottiera con una papera e la scritta "With love...Duck" e pantaloncini corti con tante papere malcucite. E' buffo, è vecchio, non lo indossavo da circa un paio di anni ma lo adoro. Mi sono docciata poco fa, ho i capelli bagnati e l'insano bisogno di scrivere, quello che prima mi faceva aggiornare il blog.Ricordo ancora quando l'ho indossato una sera a casa sua, l'unica volta in cui ho dormito là, in un'altra stanza che qualche tempo dopo diventò la sua. Ha riso tanto quando mi ha visto in pigiama, chissà cosa avrà pensato. Ero più rotonda, più impacciata, ancora più ermetica di ora. Volevo apparire "simpatica" ma probabilmente sono risultata semplicemente buffa, eppure quei sorrisi arrivarono e a me piaceva tanto quando sorrideva.Esattamente un anno fa era mercoledì sera. No, era ieri perchè non è cambiato nulla dentro di me. Neanche il mio desktop è cambiato. Forse regna un caos più ordinato, come la scena di una catastrofe naturale dove tutto è transennato ma allo stesso tempo immutato. Ecco, è quel tipico caos che produce un'esplosione. Dettaglio: io implodo, non esplodo.Ho sempre avuto delle remore inconsce (che no ho mai saputo interpretare nei suoi confronti), forse anche per questo non mi sono mai completamente aperta. Qualche mese prima avevo deciso di togliermi definitivamente quel fardello dallo stomaco, quel "peccato originale" che mal si conciliava con il bel rapporto che era nato (o almeno io lo volevo vedere così), perchè non era giusto nei suoi confronti e nemmeno nei miei. Doveva essere una stupida confessione innocente, nulla di più: "Ah proposito, sai una cosa? A me è iniziata così!"...serviva solo trovare l'inizio di quella matassa complicata per iniziare a sbrogliare tutto e mostrare quel pezzo di mondo di cui ero, come lo sono ancora adesso, tanto gelosa. Quel mondo soffocato e parallelo che la mia irrazionalità non ha ancora completamente seppellito. Avevo trovato perfino un oggetto con cui cominciare a raccontare quello che era stato per me il capitolo più importante della mia vita: un regalo mai dato. Invece le cose non sono andate così e quello che avrei voluto raccontare morirà con me insieme a tanta rabbia perchè questo capitolo è iniziato e si è esaurito come un'ombra qualunque, un fantasma che passa e devi fingere di non vedere.Penso di essere una persona trasparente, una che purtroppo sa comunicare fin troppo bene ma non arriva a tutti ed è giusto così. Nemmeno Dio è universale, figuriamoci io. L'ermeticismo è quel valore aggiunto che può essere capito solo da chi possiede (e sa usare) la giusta chiave di lettura e io non ho ancora trovato nessuno che sappia leggermi come so fare io con il prossimo. Ora è il 24 luglio, i miei capelli sono quasi asciutti e non mi recrimino più nulla. Sono io, sono Claudia e non mi logorerò più per chi non ha voglia vedere al di là di un vetro o al di là di un buffo pigiama con le paperette.