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Cessione esercizio


“Pronto! Radio Libera? Ciao. Che cosa vuol dire “cessione esercizio”? “Ciao. È per il messaggio di Nikolaus? Vuol dire che smette la sua attività e che cerca qualcuno che può continuare.  “Io…”  “Senti, ti faccio richiamare. Tu sei?” “Rosalba” (nome cambiato dalla redazione). Ora anche al telefono si sentiva la canzone trasmessa dalla radio. Rosalba chiuse la comunicazione e attese. Nikolaus smette l’attività? – si chiedeva. Ormai non credeva più che portava i doni, o almeno diceva di non crederci per non farsi prendere in giro dagli altri bambini; ma in fondo era triste. Ed ora anche l’annuncio alla radio. Che si fosse stancato? Ma se voleva smettere, vuol dire che finora li portava, i doni! Rosalba era una bambina che su ogni cosa fabbricava un castello di pensieri e non si dava per vinta finché tutto non quadrava. E se smette, chi porterà i doni? Squillò il telefono. “Pronto! Sei tu, Rosalba?“Sì. E tu sei… Nikolaus?“Certo.“Lo so. Ho riconosciuto la tua voce. Pensa che i miei compagni dicono che non è vero che porti i doni”.“Lo dicono per dire, ma poi scrivono le letterine con l’elenco preciso”.“Io non l’ho fatto. Però… Grazie! I pattini erano proprio quello che desideravo”.“Come vedi, noi ci conosciamo bene”.  La bambina rimase un momento in silenzio, poi sbottò:“Cos’è questa storia dell’esercizio?”“Ho intenzione di smettere, Rosalba” – rispose Nikolaus.“Ma allora i bambini rimarranno senza doni?” Questo da Nikolaus non se lo sarebbe mai aspettato.“I bambini non devono rimanere senza doni. Che Natale sarebbe? Perciò cerco qualcuno che continui il mio lavoro”.“Ma perché non vuoi farlo più tu?” – insistette Rosalba. Nikolaus rispose come fanno i grandi che hanno un parolona per tutte le cose che non si capiscono.“Per limiti d’età” – rispose. Qui Rosalba rimase perplessa. Limiti? Età?“Sei troppo vecchio?” – chiese; ma si morse le labbra. Le avevano detto che non è gentile chiedere l’età alle signore. Che sia sbagliato chiederlo anche ai signori? Al telefono si sentì un’allegra risata.“No, Rosalba. Io sono vecchio, va bene, con la barba e i capelli bianchi. Ma guido ancora bene la slitta e mi calo dai camini come mille anni fa”.“E allora?” – chiese Rosalba che ci capiva sempre meno.“È che tu hai superato i limiti d’età”.“Io?” – sbalordì Rosalba.“Sei diventata più grande” – aggiunse Nikolaus. “E allora, mi chiedo: perché devo continuare sempre io a portare i doni? Non posso riposarmi, finalmente? Non c’è una brava bambina che può prendere il mio posto?”“Ma scherzi?” – fece Rosalba. “Quella non è roba per tutti!”“Beh” – precisò Nikolaus – “non ho voglia di smettere dall’oggi al domani. Per un po’ si può lavorare insieme finché non s’impara il mestiere. Non ti piacerebbe essere la mia assistente?”“Che bello!” – voleva gridare Rosalba. Invece chiese soltanto: “Non è troppo difficile?”“Ma no!” – la rassicurò Nikolaus. “S’impara presto. E tu hai le doti giuste”.“Anche per guidare la slitta? Per indovinare i desideri?”“Per tutto” – rispose convinto Nikolaus. “Per esempio, tu sapevi che cosa desiderava il tuo fratellino”.“Bello sforzo!” – rise Rosalba. “Non faceva che dirlo ogni momento!”“Ma tu sei stata a sentirlo. E l’hai detto anche alla nonna, e la nonna l’ha detto a me”.“È così che funziona?” – chiese Rosalba sorpresa.“Funziona proprio così” – confermò Nikolaus. “Io ho tutta una squadra di aiutanti senza dei quali non potrei fare il mio lavoro”.“Papà dice che il team deve funzionare” – osservò Rosalba.“È proprio così” – affermò Nikolaus. “La gran parte del lavoro è costruire il team”.“Ma poi i doni li porta Nikolaus” – indagò Rosalba.“Certamente. O meglio, il team di Nikolaus”.“Anche per portare i doni?” Rosalba era alla domanda principale e capiva che ora avrebbe avuto la risposta. La voce di Nikolaus era divenuta più seria, quasi triste.“Anche per portare i doni, per prepararli…”“Per comprarli?” – chiese ancora Rosalba.“Sì” - rispose Nikolaus con un filo di voce. Rosalba sentì un groppo alla gola come quando le scappavano le lacrime. Poi si fece forza.“Allora è per questo che non porti i doni a tutti, tutti i bambini del mondo?”“Per questo” – rispose Nikolaus. “Poi da qualche parte c’è la guerra e appena vedono la slitta si mettono a sparare”. Rosalba pensò che anche lui forse aveva un groppo alla gola. “Allora, mi vuoi aiutare? ” – chiese Nikolaus. “Se siamo in tanti, raggiungeremo tutti i bambini”. Ora aveva la voce piena e sicura di sempre.“Affare fatto!” – rispose Rosalba. “Ho tanti giocattoli coi quale non gioco più. Quando passi con la slitta?”