C'è chi lo potrebbe chiamare "Salon", chi "Brain Storm", chi "Focus Group" chi semplicemente una perdita di tempo... Sia! Io lo riterrò una sorta di limbo di pensieri, sensazioni, emozioni. Un luogo dove esprimere ed esprimersi tranquillamente e liberamente privandosi degli ormai troppo edulcorati schemi prefissai dai plasmati ed incontrastati dettami del "dover sembrare per essere".
Un caro vecchio sofà dove sedersi assaporando il tempo passato e passante fatto di sensazioni e percezioni olfattive della vecchia stoffa al contempo tesa e sgualcita; visive di dejà-vu, miraggi e certezze; uditive delle vecchie, intramontabili, nuove e stagionali melodie; sensoriali in genere qualsiasi siano a poter evocare una semplicissima sensazione.
Post n°481 pubblicato il 17 Settembre 2008 da gretch
... a vecchie eppur nuove abitudini, ritrovando o spolverando la voglia ed il piacere di confrontarmi col mondo o solo (come sempre) per scrivere a me stesso di me stesso come semplice valvola di sfogo per il solo bisogno di mandar via pensieri e pesantezze d'animo... Non saprei... Mi sono seduto davanti al pc come non facevo da tempo: rilassato, emozionato, curioso, scazzato, svogliato, tedioso e tediato... Era da tanto che non cliccavo su "nuovo post", che non cercavo un video da inserire, immagini e musica adatti al mio stato d'animo ed al volerlo trasmettere attraverso colori in bianco e nero e note silenziose per sensi solo miei... Sembra passata una vita dall'ultimo post scritto con rabbia e per rabbia con la consapevolezza della frustrazione con cui si viene visti in questa epoca ormai troppo corrotta da effimeri valori e superficialità di giudizio... Numeri, solo numeri ad etichettare un'individuo e fargli ricordare quanto breve sia una vita. Numeri ogni giorno: la sveglia, il tempo per un caffè, i chilometri per andare al lavoro, le ore dello stesso lavoro da lavorare per uno straccio di stipendio a fine mese, il conto in banca che puntualmente a neanche fine mese già sfuma in tonalità purpuree, il tempo per vedersi scivolare dalle mani gli anni senza poter far nulla per cambiare tante cose che si vorrebbero diverse... Numeri per indicare una nascita ed altri per sancire una fine. Numeri per far valere le proprie potenzialità ed il proprio lavoro per riuscire a portare un pezzo di pane a figli affamati... Numeri da circo per compiacere o per deludere... Numeri che ti sbattono il morale sul pavimento dell'inferno nel numero di un attimo e nel numero di un'infinità di attimi si riesce a trovare la soluzione per ritrovare l'equilibrio a cui si era giunti con troppe lacrime. Numeri da comporre sulla tastiera di un telefono e numeri da scrivere per dire una frase... 84086454602363... Quanti e quali numeri servono per sentirsi bene, per essere felici, per restare in silenzio nel proprio anonimato, per costruirsi la propria baita sulla scogliera più alta? Quale egiziano d'altri tempi conosceva la formula per rispondere? Nessuno, credo. L'intorno è l'insieme degli interi e dei decimali. Frazioni di vita e integrali da risolvere con limiti sempre più impossibili da calcolare... Come si è arrivati a questo? Come si è sostituito il baratto dello star vicendevolmente bene scambiandosi affetto con l'imporre prezzi anche ad un semplice sorriso? Chi ha coniato la moneta del disprezzo verso chi si spezza la schiena per un misero star bene? Chi ha studiato l'inflazionare la morale a vantaggio della superficialità? Chi decide la povertà di un uomo? La virtù? Ormai non più. Ormai non c'è più il valore, la cortesia, l'onore... Ormai comandano tutti per il bisogno di esser comandata da un unico, blasfemo, rincorso eppur odiato dio... Ognuno lo conosce, ognuno lo disprezza, eppur ognuno ne ha bisogno...
Rivoglio il mio Angelo delle preghiere da bambino, il mio godere delle cose senza valore raccolte per inventare un gioco, i tappi delle bottiglie rubati per disegnare una pista sull'asfalto caldo del sole delle estati di trenta anni fa, la sensazione di estatica meraviglia nel guardare un lucciola di notte mentre cicali e grilli cantano il loro inno all'amore... Voglio tornare a vivere con l'innocenza e la semplicità del cuore di un bambino... Voglio... Vorrei che ognuno ricordasse ed imparasse a tornare bambino e vivere da tale e pensare se davvero questo è il mondo che sognava correndo tra i papaveri e le spighe di grano quando l'unica ricchezza era saper sorridere...
Quello che si prova non si può spiegare qui hai una sorpresa che neanche te lo immagini dietro non si torna non si può tornare giù Quando ormai si vola non si può cadere più.... Vedi tetti e case e grandi le periferie E vedi quante cose sono solo "fesserie"... E da qui....e da qui... ...qui non arrivano gli angeli con le lucciole e le cicale.. E da qui....e da qui.... "non le vedi più quelle estati lì" "quelle estati lì"
Qui è logico cambiare mille volte idea ed è facile sentirsi da buttare via!! Qui non hai "la scusa" che ti può tenere su Qui la notte è buia e ci sei soltanto tu Vivi in bilico e fumi le tue Lucky Strike e ti rendi conto di quanto le maledirai.....
E da qui....e da qui... qui non arrivano "gli ordini"... a insegnarti la strada buona... E da qui....e da qui.... QUI NON ARRIVANO GLI ANGELI!!
Bentornato, che piacere leggerti... solo mi spiace sentirti così "nostalgico"... Sai, a volte è semplice ritrovare quel sorriso, come lo è stato leggendoti, malgrado il velo della malinconia. A volte, basta accontentarsi anche delle piccole cose ke ci circondano... per esempio ascoltare una bella camnzone ... magari di quando eri bambino o semplicemente accontentarsi di quel "poco" ke la vita ti offre. Cmq, è sempre bello ritrovarti. Un bacio, Meg
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