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Gruppo Rem: Pietro Lucchese, Afforestazione e BECCS contro Riscaldamento globale

Post n°8 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da gruppo_rem
 

Riscaldamento globale, secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, sembra che restino solo pochi anni per intervenire sul riscaldamento globale e rallentarne gli effetti più devastanti. Molte delle iniziative proposte prevedono di tagliare le emissioni nelle prime decadi a venire. Secondo Pietro Lucchese, CEO del Gruppo REM: “Ci sono due tecnologie promettenti: la prima, l’afforestazione prevede di far crescere foreste allo scopo di rimuovere il carbonio dall’aria; la seconda riguarda la possibilità di generare elettricità da fonti rinnovabili, immagazzinando le emissioni sottoterra grazie alla tecnica chiamata bioenergy with carbon capture and storage (BECCS). 

Il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), presentato a Berlino, ha analizzato 1.200 scenari, dai quali emerge il futuro del riscaldamento globale e le conseguenze che comporterà entro il 2100. Il rapporto è stato finanziato dalla World Meteorological Organization e dall’UNEP (UN Environment Programme), per capire, dopo il rallentamento economico che ha seguito il 2008, come unire gli sforzi internazionali di fronte al cambiamento climatico.

Il rapporto è il terzo di una serie che riguarda il cambiamento climatico, elaborata negli ultimi anni per chiarire le condizioni attuali di questo fenomeno, causate dall’aumento di emissioni (l’80% delle quali da combustibili fossili) che sta già causando lo scioglimento dei ghiacci artici, l’acidificazione degli oceani e il danneggiamento dei raccolti.

Analizzando i risultati del rapporto, gli esperti affermano che è necessario intervenire entro il 2020, o si arriverà a subire danni ancora più gravi quando le temperature si saranno innalzate a livelli pericolosi, e i rischi saranno molto più elevati: aumento del livello del mare, ondate di calore molto più lunghe e perdita dellecoltivazioni.

Le emissioni, causate principalmente dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale, devono essere tagliate del 40%, fino a raggiungere una decurtazione del 70% entro la metà del secolo, in modo da avere almeno il 50% di possibilità di sfuggire alle peggiori conseguenze del riscaldamento globale. Per raggiungere questi obiettivi, secondo il rapporto bisognerà triplicare o quadruplicare le fonti di energia a basso impatto, come il nucleare, l’energia solare o quella rinnovabile.

Molte delle iniziative proposte nel rapporto prevedono di tagliare le emissioni nelle prime decadi a venire, e convertirsi poi a tecnologie che rimuovono l’anidride carbonicadall’atmosfera, in quanto gas serra più dannoso.

Secondo Pietro Lucchese, CEO del Gruppo REM, agenzia di comunicazione specializzata nella green communication: “Due tecnologie sono piuttosto promettenti: la prima prevede di far crescere foreste espressamente allo scopo di rimuovere il carbonio dall’aria, e prende il nome di afforestazione; la seconda, invece, riguarda invece la possibilità di generare elettricità da fonti rinnovabili, come piante del genere Cladium o biocombustibili algali, immagazzinando le emissioni sottoterra grazie alla tecnica chiamata BECCS, ovvero bioenergy with carbon capture and storage. Entrambe le tecnologie esistono già, ma utilizzarle su scala globale preoccupa non poco. Anche se non riusciremo a ridurre le emissioni quanto serve, sarà comunque necessario convertirsi a queste tecnologie alternative in tutto il mondo, o le temperature continueranno ad aumentare. Entro il 2100, in ogni caso, l’obiettivo deve essere quello di azzerare le emissioni di gas serra”.

Gli interventi finora fatti a livello di singola impresa privata hanno inciso molto sull’efficienza e sul minor costo a livello produttivo e dell’intero ciclo di vita del prodotto, hanno rappresentato un forte fattore di immagine e di reputazione dell’azienda e dei suoi prodotti, ma il loro effetto sulla riduzione globale dell’emissione di CO2 nell’atmosfera è marginale. Per questo motivo, il rapporto sottolinea la necessità che i provvedimenti riguardo alle emissioni vengano attuati dalla comunità internazionale.

FONTE: Gruppo Rem

 
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