Vela e amici

Jessica Watson, il mondo a 16 anni


La velista australiana è tornata a Sydney dopo aver completato il periplo del pianeta in sette mesi. E ha subito contraddetto il premier australiano Kevin Rudd: "Non sono un'eroina ma una ragazza normale" Sydney – Jessica Watson ce l'ha fatta. Dopo sette mesi in mare, la giovane velista australiana, sabato scorso è approdata a Sydney e ha completato il giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza. Un record, se si tiene conto che la ragazza ha compiuto soltanto ieri 17 anni. Probabilmente questa impresa non sarà ratificata dal Wssrc, l'ente che certifica i primati della vela nel mondo, in quanto Jessica non si è spinta abbastanza a nord e non ha completato un numero di miglia sufficiente. Ma quello che rimarrà nella storia è l'incredibile viaggio, con tante difficoltà e il passaggio dei tre capi, condotto dalla ragazza a bordo di Ella's Pink Lady, uno Sparman & Stephens di trentaquattro piedi.Un'avventura che ha fatto esultare anche il primo ministro australiano Kevin Rudd, presente a Sydney insieme a tante altre migliaia di persone, per accogliere l'arrivo di Jessica. "Sei un'eroina – ha detto il premier alla velista – per tutti i giovani australiani e per tutte le ragazze australiane. Hai reso la nostra nazione orgogliosa di te". La risposta di Jessica, a dimostrazione della forte personalità della ragazza, ingrediente fondamentale per un'impresa simile, rimarrà forse negli annali quanto il suo viaggio. "Non sono d'accordo con il nostro primo ministro – ha detto – perchè non penso di essere un'eroina. Sono solo una ragazza normale che ha creduto fino in fondo nel suo sogno".Ora, ad attendere la "ragazza normale", ci saranno tanti appuntamenti organizzati da media e sponsor. Probabilmente anche la scrittura di un libro e la realizzazione di un documentario. La prima proposta sembra tuttavia che Jessica la abbia già rifiutata. "Le sono stati offerti 250 mila dollari australiani – ha detto il suo manager, Andrew Frasier – per fare un servizio sulla sua festa di compleanno. Jessica ha detto di no. Ha bisogno di riposarsi e stare insieme ad amici e parenti, senza il disturbo di nessuno".La giovane velista, comunque, ha già tratto una prima conclusione da questa avventura. "Guarderò sempre indietro a quando la situazione era difficile in mezzo a una tempesta – ha detto – così come a tutti quei momenti duri, in cui ero da sola. Ci ripenserò, in modo che mi possa sempre tornare il sorriso e l'ottimismo". Lunedì, 17 maggio 2010Da SoloVela