May it be....

Il giorno dopo


 
“Il giorno dopo” puo' essere inteso in diversi modi.Il giorno dopo la festa per esempio,il giorno dopo di un qualsiasi dì della settimana.Il giorno dopo un evento,brutto o bello che sia, il giorno dopo un esame sia di scuola che di lavoro etc..Oppure la stessa espressione puo' essere indicata per quel lasso di tempo che passa tra un accadimento e la riflessione che vi si fa sopra.Questa sera ,mentre la casa finalmente tace ed io veglio quale infermiere di un nugolo di rantolanti malati di quell'influenza di un giorno o due che più che il letto fa cercare il bagno,mi soffermo brevemente su tre di queste riflessioni da “giorno dopo” appunto.Il giorno dopo lo Tsunami in Giappone.Un amico che si trovava nel 2004 nelle Filippine ancora stenta a raccontare quello che provò quando vide l'onda arrivare.La tragedia della popolazione noi ,ancora protetti dalla struttura chiusa del nostro mare,possiamo immaginarla,aiutati dalle immagini e dalle testimonianze,ma non siamo in grado di capirla fino in fondo .Proviamo a distaccarci dall'impatto emotivo ,in questo momento si stanno contando i morti e i danni,fra qualche mese si comincerà la ricostruzione e fra qualche anno farà parte della storia .Ma questa tragedia sarà ricordata per sempre come un punto di svolta,il punto in cui si è iniziato un ripensamento scientifico , politico ed etico sul nostro modo di vivere .Sappiamo che in qualunque momento possiamo incappare in un qualcosa di imprevedibile che puo' sconvolgere la nostra vita e il saperlo rende vigili le menti alla ricerca di una sempre maggiore sicurezza ,una ricerca che non si puo' fermare neppure per un secondo e che ci porterà lontano in tempi sempre più veloci.Il giorno dopo il primo giorno di Primavera.Per tutto l'inverno si aspetta il 21 marzo.Già all'inizio del mese si comincia a scrutare il cielo alle ricerca di un volo di rondine,come prova tangibile del ritorno della stagione di luce.Poi arriva il fatidico 21 ,arriva ,trascorre,finisce,e qualunque sia il tempo meteorologico ,che ci sia sole o pioggia,calore tiepido o ancora tramontana,ci sentiamo un po' delusi,perchè ci sembra che in definitiva nulla sia cambiato .Ciò che abbiamo intorno è sì più bello,qua e là spuntano colori pastello vivi e dolci,ma è sempre la stessa strada,le stesse case,le stesse persone,gli stessi orari.Anni fa,questo periodo era il periodo delle grandi pulizie,le pulizie pasquali .Le case si aprivano,facendo entrare aria a lungo e dovunque,si spostavano mobili,si smontavano tende.Era questa la vera primavera,quel pulito che si sentiva ovunque e che contagiava inevitabilmente il nostro essere,la nostra anima,facendoci accantonare ogni scoria ,disperdere la polvere e facendo rifiorire la terra della nostra mente di nuovi progetti,di nuove speranze,di nuovi sogni,di nuovi obbiettivi.Ed era così che sole o pioggia che ci fosse,tutto intorno era nuovo e brillante,iniziava da lì la bella stagione. Il giorno dopo la Libia .C'è una sete di libertà che attraversa tutto il nord Africa ,i paesi arabi e sicuramente arriverà in Asia,una richiesta di libertà e di diritti che non si fermerà e che noi occidentali non riusciamo a capire dove porterà .Sappiamo che caduti i regimi automaticamente non arriverà la democrazia,perchè la democrazia si conquista in anni e anni ,ci deve essere un'abitudine alla democrazia ,che in quei paesi non c'è mai stata.Sicuramente la Libia è un caso a sè .Cio' che si fa passare per lotta di libertà è la lotta di una tribù contro un'altra tribù,con la regia non proprio tanto oscura di una potenza occidentale come la Francia.La Francia ha deciso di allargare i suoi interessi sulla Libia ,punto nevralgico del petrolio,a scapito dell'Italia,fino ad oggi primo interlocutore economico .Non stupisce quindi il ruolo defilato che hanno gli Stati Uniti in questo “affare”.L'Italia,dal canto suo,dopo la risoluzione dell'Onu ,ha dovuto abbandonare i trattati stipulati dal governo attuale e da quello precedente con Gheddafi ed ha messo in campo la sua diplomazia.Chi vincerà? Vedremo...pero' possiamo fare due considerazioni,la prima è che non abbiamo più l'anello al naso,per cui i francesi non ci facciano passare questa azione per difesa del popolo libico e della libertà,la seconda è che Asterix è una pura invenzione,ma Cesare è storia...attenti francesi,ai galli che cantano troppo e inopportunamente i nostri contadini,tutti figli di Machiavelli,tagliano la testa .Un caro saluto a tutti,Amici e Viandanti,
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