May it be....

Hanami


Ora che il sole attraversa le nubi e disegna i contorni di luce e di ombra delle cose,gli alberi,i fiori,i cespugli si svegliano a questa temperatura inconsueta per febbraio.Qualcuno prova a far spuntare la prima gemma ,timidamente ,quasi incredulo,le margheritine invadono i campi e boccioli di narcisi si intravvedono.Ho paura che tutto sia ancora illusione di primavera e una gelata improvvisa bruci questi bagliori, ma, camminando sul muschio e sulla terra bagnata accarezzata dal sole, non posso fare a meno di pensare che è quasi Hanami, l'antica usanza giapponese di godere e di ammirare la fioritura dei ciliegi, i Sakura. Leggiadri e fragili fiori che durano il tempo di un respiro e che invadono l'aria come farfalle nate da incantesimi rosa pallido.Una vera e propria festa Hanami,noi la definiremmo la scampagnata fuori porta,con tanto di pic nic e giochi e risate,un lunedì di Pasqua anticipato,che rappresenta,così come per noi,Rinascita e Bellezza.Hanami piano piano ha oltrepassato le soglie dell'isola di Nihon(terra del sole nascente)e sta raggiungendo gli altri continenti,e riflettendoci non poteva che essere così,l'animo umano si nutre di Bellezza e di Speranza.Anche Roma ha la sua Hanami.Alla fine del 1950,nel quartiere romano dell'Eur si inaugurò la strada pedonale e ciclabile che attraversa il Parco,chiamata “ Passeggiata del Giappone”.In quell'occasioneil Primo Ministro Giapponese dono' a Roma moltissimi sakura,  che lì vennero piantati. E così nell'epoca della fioritura (tra marzo eaprile),i romani ,e direi pure chi in quel momento è ospite diRoma,festeggiano con pic nic e passeggiate e spesso si vedono persone che indossano kimono,in omaggio a una tradizione antichissima e che viene da un mondo lontano,ma non per questo distante dal nostro Sentire.