Quando

ROSA LUXEMBURG


www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 16-01-12 - n. 392da www.rebelion.org/noticia.php?id=142963&titular=aniversario-del-asesinato-de-rosa-luxemburgo-y-karl-liebknecht-Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare Anniversario dell’assassinio di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht David Arrabalí - Mundo Obrero 16/01/12 [Estratto] Novantatrè anni fa, la notte del 15 gennaio 1919 a Berlino, veniva arrestata Rosa Luxemburg: una donna indifesa dai capelli grigi, stanca e dimagrita. Una donna che dimostrava molto più dei suoi 48 anni. Uno dei soldati che la circondavano la obbligò a seguirli a spintoni, mentre la folla piena di odio che affollava l’atrio dell’Hotel Eden la insultava. Fu allora che lei li guardò con i suoi neri occhi orgogliosi e quei soldati della truppa d’assalto si sentirono offesi da quello sguardo sdegnoso e quasi compassionevole della "Rosa la Rossa". Loro odiavano tutto quello che lei aveva rappresentato in Germania per due decenni; l’idea del socialismo, l’antimilitarismo, il femminismo, l’opposizione alla guerra che avevano perso nel novembre del 1918. Giorni prima avevano schiacciato la rivolta dei lavoratori a Berlino e Rosa li aveva ancora sfidati nel suo ultimo articolo: "L’ordine regna a Berlino!". "Stupidi! Il Vostro Ordine è costruito sulla sabbia. Domani la rivoluzione scoppierà e annuncerà con una fanfara, per il vostro terrore: io fui, sono e sarò!" Presero a spintonarla e colpirla, erano sul retro dell’hotel. Fuori aspettava un’auto piena di soldati che come le avevano detto, avrebbero dovuto portarla in prigione, ma uno di questi usò il suo fucile sulla testa di Rosa. Lei cadde al suolo, il soldato si chiamava Runge. A Runge avevano ordinato di colpirla, lo stesso aveva fatto a Karl Liebknecht, anche lui era stato trascinato nell’atrio dell’hotel Eden. Appena il tempo di caricarlo in auto e gli sparano un colpo a bruciapelo, lo sparo si udì persino nell’Hotel. La notte del 15 gennaio 1919 gli uomini del reparto d’assalto assassinarono Rosa Luxemburg. Il cadavere lo buttarono da un ponte, in un canale. Il giorno dopo lo sapeva già tutta Berlino. (..) Nel 1962, 43 anni dopo la sua morte, il governo Federale tedesco dichiarava che "l’assassinio era stata un’esecuzione in linea con la legge marziale". Sono passati solo dodici anni da quando un’indagine ufficiale ha concluso che la truppa d’assalto che aveva ricevuto denaro e ordini dai governanti socialdemocratici è stata l’autrice materiale della sua morte e di quella di Karl Liebknecht. (..) C’è ancora molta gente che continua la tradizione della Germania Orientale di assistere alla manifestazione per ricordarla. (..) I loro compagni provarono a costruire il socialismo, i suoi nemici e assassini aiutarono Adolf Hitler a prendere il potere. Oggi, quando il capitalismo dimostra ancora una volta che la guerra non è mai un incidente, ma una parte della sua strategia, quando partiti e organizzazioni "tradizionali" si trovano a dover capire l’abbandono delle masse, quando la sinistra trasformatrice punta solo al parlamentarismo come via per il mutamento sociale, ci troviamo di fronte a un’enorme crisi del modello di democrazia rappresentativa e gli argomenti politici si riducono al "voto utile", oggi, Rosa Luxemburg è un riferimento indispensabile nei grandi dibattiti della sinistra. Non è senza la sua voce che la si ascolta sotto uno slogan apparentemente nuovo: "Un altro mondo è possibile". Lei lo aveva formulato solo con un po’ più di urgenza: "Socialismo o barbarie". Il suo pensiero, il suo impegno e la sua debordante umanità ci servono da riferimento nella nostra lotta perché anche questo secolo non sia della barbarie.