Quando

Quando ti catapultano


Alle 15 stava arrivando Beppe Amato con l’ultimo carico di Quando, 1300 copie. Mentre scarichiamo passa Gino. “Guerrino, cosa ne fai di tutti quei libri”? “Li metto nel minestrone”. “ah!” Finiti i convenevoli e il caffè guardo la posta. C’era l’invito, partito nel primo pomeriggio, di Partecipare a un focus group, organizzato dalla commissione Regionale Pari Opportunità , che sul tema la condizione delle donne e gli organi di rappresentanza di genere in Piemonte, Ieri, Oggi e Domani, alle 16 di mercoledì 30 maggio 2007 in via Magenta 12, dibatteva il punto di vista degli uomini, che avevano lottato per i diritti dei lavoratori e lavoratrici. Un indirizzo della mia vita (picchettaggio, durante sciopero generale, alla sede di due assessorati regionali, scontro con un assessore che volle passare, nonostante fosse del pci). Mi fiondo. Arrivo che il dvd Le Lottatrici, allegato al libro Fare la differenza. L’esperienza dell’Intercategoriale donne di Torino. 1975-1986 di Nicoletta Giorda, era già stato proiettato. Una dozzina di sindacalisti, alcuni in pensione, più due giovani , uno scrittore e il regista del cortometraggio, parlavano di allora ad altrettante donne, compresa l’autrice del libro, nella cui copertina è rappresentata la Gioconda in abiti da operaia. Lo scrittore ha detto che era contento di poter parlare come uno che non c’era in quegli anni, perché ora non saprebbe spiegare tanto cambiamento in peggio. Il regista ha detto che pur essendo fatti vicini, solo della generazione precedente, non conosceva la lotta delle donne. Questo lavoro gli ha dato molti argomenti di conversazione e parlando con sue amiche ha scoperta che una di loro è stata licenziata solo perché incinta. Parlando del doppio lavoro delle donne, casa e ufficio o fabbrica, ha detto che loro giovani non hanno tempo libero perché lo occupano tutto nella ricerca del lavoro. Intanto che era con noi gli è arrivato un sms della sua compagna, a cui scadeva il contratto di lavoro oggi. Buona notizia, il contratto gli era stato rinnovato fine alla fine di giugno. Un mese di tranquillità. Potevano metter su casa. Io ho detto che la lotta alla Singer è stata soprattutto in difesa delle donne, perchè una soluzione per mille lavoratori, senza donne ed anziani era pronta tre mesi dopo la chiusura. Ho detto che siccome donne in convento e in fonderia non ce n’erano, trovarne tante alla Singer è stata una esperienza piacevole. Ho detto che ce n’erano poche nel consiglio di fabbrica, perché mentre noi andavamo avanti con le discussioni, oltre l’orario di lavoro, loro dovevano tornare a casa per gestire i figli. Ho detto che alla Singer c’erano molte copie di coniugi, che nel corridoio della bollatrice, al cambio turno,si scambiavano le comunicazioni, soprattutto dove avevano nascosto le manopole del gas nel timore che nel vuoto parentale, lei faceva il primo turno, lui il secondo o viceversa, i figli giocassero con il fuoco. Ho detto che le mie compagne hanno ignorato i messaggi dei movimenti femminili, unire il privato e il pubblico, abbarbicate con noi in difesa del posto di lavoro, per loro decisamente prioritario. Ho detto che i movimenti femminili ci hanno insegnato una cosa molto importante: la qualità della vita. Sull’oggi avrei voluto parlare della necessità di modificare il sistema di sviluppo economico, ma erano tanti a parlare e non sempre capivo bene. Credo di essere stato invitato a questo focus per la pubblicazione di Quando, ma il libro di cui si parlava era un altro. Nel primo dibattito ho parlato di donne. Temo che Quando non sia un libro rosso, ma rosa.