Quando

da Quando


Così le donne della Singer hanno raccontato una manifestazione a Roma del ‘74 FILOMENA: E’ stata una cosa “terribile”, un movimento di centinaia, centinaia di migliaia di lavoratori, tutti scesi in piazza gridando! Una cosa così bella che mi veniva una sensazione dentro di me… insomma è stata una cosa grossa. Slogan per il posto di lavoro, slogan contro il governo, perché il governo ci prende proprio per i fondelli. Ci dà degli incontri tutte le settimane che poi vengono fatti fallire; ci vogliono far perdere la faccia. LINDA: Per me è la seconda volta che vado a queste manifestazioni, ma cosi non ne avevo mai viste. E’ stato troppo una cosa che mi ha fatto un grande effetto. MARIA: Soprattutto perché si è vista la classe operaia unita in tutta Italia. Questo è l’essenziale, che la classe operaia sia unita e compatta mentre i padroni ci vogliono dividere. LINDA: Siamo andati per quattro sabati alla Fiat Mirafiori: anche lì il rapporto è stato molto cordiale, con unità tra operaie ed operai e tra lavoratori Fiat e lavoratori Singer. Infatti siamo partiti insieme per Roma. MARIA: Anch’io ho trovato i compagni della Fiat solidali con la nostra lotta. Ritengo giusti questi picchettaggi, perché non vogliono carichi di lavoro in più, bensì nuove assunzioni, perché ci sono tanti disoccupati. MARIANGELA: Invece adesso il governo sta cercando di scaricare tutto dandoci pochi posti: questo per noi non è accettabile. E’ questo il momento in cui bisogna essere uniti più di prima, e anche noi donne dobbiamo essere presenti a turni dentro la fabbrica. Ricordiamoci che lo stabilimento è l’unica nostra forza per ottenere il posto di lavoro per tutti. Le soluzioni parziali sono una trappola: se accettiamo che un padrone incominci a sistemarsi in Singer, mettendoci fuori, per la maggior parte non ci sarà più alcuna speranza. Allora il treno si arrestò. E' il momento di farlo ripartire