Quando

Forte NO di Vicenza al Dal Mulin militare


                                                      
Vicenza non si piega alle logiche di guerra ed alla militarizzazione del territorio e delle coscienze. Una decisione imposta con la forza contro la volontà popolare come quella della nuova base militare Usa al Dal Molin, non potrà a lungo essere governata da alcuna autorità. A Vicenza, ci sono stati fermi di polizia ed intimidazioni pesanti nei confronti del movimento che da quasi tre anni continua ad esprimere il proprio dissenso alla militarizzazione del territorio, sono state calpestate le più elementari regole democratiche, con divieti di manifestare e di avvicinarsi ad alcune zone della città, perché limitrofe alla base, una vera e propria sospensione del diritto, che ha fatto tornare alla mente, seppur in misura minore, la Genova del 2001.Non solo i cittadini fermati e trattenuti per alcune ore in questura, ma tutti i vicentin sono stati vittime di questo clima di militarizzazione della propria città, con le sirene spiegate delle auto della polizia ed il traffico deviato.Esiste una maggioranza a Vicenza che non vuole essere complice delle politiche guerrafondaie e che non potrà mai accettare la presenza dei militari che vengono per aggredire popolazioni inermi e l'ambiente di territori lontani come quelli dell'Africa, e gli "obiettivi" indicati dal governo Usa al comando strategico della nuova base militare di Vicenza. Claudia Rancati, segretaria circolo "Gramsci" Vicenza