.. chitarra racconta

1968: gennaio


Pensieri di notte sul sedile posteriore di una coupe' blue diretta a Parigi
Nell'anno '68 di nostra vitaio eterno studenteperché la materia di studio sarebbe infinitae soprattutto perché so di non sapere niente,io, chierico vagante, bandito di strada,io, non artista, solo piccolo baccelliere,perché, per colpa d'altri, vada come vada,a volte mi vergogno di fare il mio mestiere,io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,riflettori e paillettes delle televisioni,alle urla scomposte di politicanti professionisti,a quelle vostre glorie vuote da coglioni...E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,alle diete per mantenersi in forma smagliantea chi parla sempre di un futuro trionfalee ad ogni impresa di questo secolo trionfante,alle magie di moda delle religioni orientaliche da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,ai personaggi cicaleggianti dei talk-showche squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero"alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,alle loro modelle senza umanitàalle sempiterne belle in gara sui calendari,a chi dimentica o ignora l'umiltà...Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilanciao sceglie a caso per i tiramenti del momentocurando però sempre di riempirsi la panciae dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,ai ceroni ed ai parrucchini per signore,alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,a chi si dichiara di sinistra e democraticoperò è amico di tutti perché non si sa mai,e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpaticoed è anche fondamentalista per evitare guaia questo orizzonte di affaristi e d'imbroglionifatto di nebbia, pieno di sembrare,ricolmo di nani, ballerine e canzoni,di lotterie, l'unica fede il cui sperare...
Nell'anno '68 di nostra vitaio, giullare da niente, ma indignato,anch'io qui canto con parola sfinita,con un ruggito che diventa belato,ma a te dedico queste parole da pocoche sottendono solo un vizio anticosperando però che tu non le prenda come un gioco,tu, ipocrita uditore, mio simile...mio amico...