.. chitarra racconta

PER QUANDO PASSERAI DI QUI, GABRIELLA...


21 MARZO ANNO DEL SIGNORE 2011: CIAO SONO A TORINO, ALLE 21 CENA...TANTE VOLTE TI TROVASSI A PASSARE...Era il primo giorno di primavera. Verso sera un'auto attraversava follemente la citta'. Alla guida un eterno ragazzo di 60 anni con in mente i pensieri non scaricabili della sua vita e una speranza eterna spesse volte sfiorata, mai afferrata, mai divenuta realta'. Ma chi Balla coi lupi queste cose le sa, ne conosce la difficcolta' del plausibile ma nello stesso tempo, all'ennesimo richiamo, corre come sempre correra', nella speranza che la realta' si ricordi di lui.Quando entro' nella hall dell'hotel nella sua anima pulsavano questi sentimenti e quando gli venne detto di attendere si volse su se stesso. Il tempo di prendere un lungo respiro e lei gli corse incontro. Si abbraccciarono come in un gesto conosciuto da tempo con un sorriso che gia' viaggiava verso il ti voglio bene, anima mia, con le mani e gli occhi che rispettavano un limite di convenzione, non di desiderio.Seduti furono parole, occhiate timorose in tralice, mani inbarazzate e alla fine una forza dentro piena di vita, con un batticuore che non fa paura ma riconsegna una voglia di vivere dimenticata da troppo ma ridesta improvvisa, giusto il tempo infinitesimale di concedere  allo stupore di essere in fine attori di un sentimento che vibra dalle budella, al sesso e bussa prepotente alle porte dell'emotivita'."Ma e' lei...", risuona senza sosta in te quando l'abbracci con la promessa di rivederla, quando esci in strada e i lampioni hanno ritrovato la loro luce di sempre, quella che non arrivava piu' ai tuoi occhi. ROMA...QUANTO SEI BELLA                  Arrivo alle quattordici circa a Stazione Termini. Alla pensione la ragazza della reception mi indica una camera al primo piano. Sono felice. Io? Io sono felice? Si, io sono felice. Sara' che dopo una vita quando te la senti dentro passi dall'incazzatura del tempo perso alla gioia infinita di cio' che sei. Ma non ci pensi, esci. Il cielo, maledettamente sempre oscuro, e' pieno della luce persa e ti ci vorresti buttare come fosse acqua e cammini per le strade di questa citta' eterna dove tra poche ore la rivedrai. La rivedrai perche' e' questo che preme in te, non il possederla, semplicemente il vivere l'attimo in cui lei arrivera' a Ponte Milvio e le correrai incontro, perche' per te amare e' questo, prima del resto, quel resto che senza amore non ha senso di essere.                                     
E ti senti quello che sei, l'uomo in cui hai sempre creduto ed ora riconosci a te stesso il merito di essere rimasto tale a qualunque prezzo.La abbracci e senti ricambiare l'abbraccio.Nella tua pazza incoscienza pulita hai preso una camera doppia. Si dorme insieme, forse il fatto che tu sia donna ed io uomo implica sesso necessariamente? Puo' essere ma non nella mia testa. Il fatto che dopo pochi minuti i nostri corpi si confondano e' scelta nostra, della natura quando a Lei si delega la spontaneita' di esistere.Quella notte, l'alba che ci trovo' abbracciati mi portarono a conoscere il vero, solo amore della mia vita ma al momento non ci pensi.La felicita' ha lo spessore delle cose ignote e la vivi e la identifichi con la sua anima che confondi con la tua.Per la prima volta percepepisci l'Uno, nei i suoi occhi azzurri nei quali non vedi falsita', nel sentire che non risponde alla ragione.Grazie Roma. E INIZIASTI AD ESSERE . . . E NELLA MIA CITTA' LA PAURA SI SCIOLSE AL CALORE E NELLA TUA VALLE RITROVAI PACE NEL GUARDAR LE STELLE
Alzata con pugno ti lascio pensieri sparsialtro nella bisaccia non ho oggiAmore speranza felicita'rientrati nella sede oscuragettano  forza armonia e percezione  nella vecchia pozza di fangoterrail cui confine e' il lontanoil cui passare del tempoe' respiro d'affanno fine a se stessoi cui colori sono distrazionidel riflesso del piantoil cui silenzio e' verbo inespressodel non desiderio d'essereAlzata con pugno ti lascio pensieri sparsialtro nella bisaccia non ho piu'A questi immaginari suonati cantatinel tempo in cui musica eralascioil senso che colsisi' che con le ultime ali lo consegnigno a teNella casa di Spagnanon abita nessuno piu'.Quando il tempo del vento taceil messaggio nascosto e' gia' volatoviaa denunciare il peccatodi un fiore non coltoAlzata con pugno ti lascio pensieri sparsialtro nella bisaccia non ho avevano parlato a lungo di passione e spiritualita'e avevano toccato il fondo della loro provvisorieta'e lui senti'crollare il mondo, senti' che il tempo gli remava contro...di averla solo sognata... ...smise di cercare risposte......due buoni compagni di viaggio......e la luce dell'alba da fuori sembro' evaporare......sara'che mi dirai "vai avanti" e poi nasconderai la fine del sentiero...pero ti leggo nel pensiero...ripartiro' da zero...e chiedimi perdono per come sonoperche' e' cosi' che mio hai voluto tue nemmeno ci provo a bussarema...ti leggo nel pensiero ...una citta' dove gli uomini sanno gia' volare......sono niente senza amore......chiama quando vuoi basta un gesto una parola......il tempo lentamente si consuma......e' ancora nel mio cuore......non dirle che non e' cosi'......sara' che sono troppo sensibile o nella testa chissa' che ho......se tornasse da queste parti......se trova il tempo mi trovera'... sempre e per sempre dalla stessa partedi chi cerca di esistere per  Amore sulla sponda opposta del fiumedove paura e ingannonon sepelliscono di inesistenti peccatiil diritto di viverlo