Il mio nome e' Settima Corda. Sono una chitarra di inizio novecento. In seguito alla mia misteriosa sparizione in attesa del mio rilascio vi narro i quarant'anni di vita vissuta con il mio musico, Indianblues
Per questo motivo, a differenza della maggior parte dei blog, la sequenza dei post rispetta l'ordine in cui le cose accaddero.
Post n°18 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da Settima_Corda
21 MARZO ANNO DEL SIGNORE 2011: CIAO SONO A TORINO, ALLE 21 CENA...TANTE VOLTE TI TROVASSI A PASSARE...
Era il primo giorno di primavera. Verso sera un'auto attraversava follemente la citta'. Alla guida un eterno ragazzo di 60 anni con in mente i pensieri non scaricabili della sua vita e una speranza eterna spesse volte sfiorata, mai afferrata, mai divenuta realta'. Ma chi Balla coi lupi queste cose le sa, ne conosce la difficcolta' del plausibile ma nello stesso tempo, all'ennesimo richiamo, corre come sempre correra', nella speranza che la realta' si ricordi di lui.
Quando entro' nella hall dell'hotel nella sua anima pulsavano questi sentimenti e quando gli venne detto di attendere si volse su se stesso. Il tempo di prendere un lungo respiro e lei gli corse incontro. Si abbraccciarono come in un gesto conosciuto da tempo con un sorriso che gia' viaggiava verso il ti voglio bene, anima mia, con le mani e gli occhi che rispettavano un limite di convenzione, non di desiderio.
Seduti furono parole, occhiate timorose in tralice, mani inbarazzate e alla fine una forza dentro piena di vita, con un batticuore che non fa paura ma riconsegna una voglia di vivere dimenticata da troppo ma ridesta improvvisa, giusto il tempo infinitesimale di concedere allo stupore di essere in fine attori di un sentimento che vibra dalle budella, al sesso e bussa prepotente alle porte dell'emotivita'.
"Ma e' lei...", risuona senza sosta in te quando l'abbracci con la promessa di rivederla, quando esci in strada e i lampioni hanno ritrovato la loro luce di sempre, quella che non arrivava piu' ai tuoi occhi.
ROMA...QUANTO SEI BELLA
Arrivo alle quattordici circa a Stazione Termini. Alla pensione la ragazza della reception mi indica una camera al primo piano. Sono felice. Io? Io sono felice? Si, io sono felice. Sara' che dopo una vita quando te la senti dentro passi dall'incazzatura del tempo perso alla gioia infinita di cio' che sei. Ma non ci pensi, esci. Il cielo, maledettamente sempre oscuro, e' pieno della luce persa e ti ci vorresti buttare come fosse acqua e cammini per le strade di questa citta' eterna dove tra poche ore la rivedrai. La rivedrai perche' e' questo che preme in te, non il possederla, semplicemente il vivere l'attimo in cui lei arrivera' a Ponte Milvio e le correrai incontro, perche' per te amare e' questo, prima del resto, quel resto che senza amore non ha senso di essere.
E ti senti quello che sei, l'uomo in cui hai sempre creduto ed ora riconosci a te stesso il merito di essere rimasto tale a qualunque prezzo. La abbracci e senti ricambiare l'abbraccio.
Nella tua pazza incoscienza pulita hai preso una camera doppia. Si dorme insieme, forse il fatto che tu sia donna ed io uomo implica sesso necessariamente? Puo' essere ma non nella mia testa. Il fatto che dopo pochi minuti i nostri corpi si confondano e' scelta nostra, della natura quando a Lei si delega la spontaneita' di esistere. Quella notte, l'alba che ci trovo' abbracciati mi portarono a conoscere il vero, solo amore della mia vita ma al momento non ci pensi. La felicita' ha lo spessore delle cose ignote e la vivi e la identifichi con la sua anima che confondi con la tua. Per la prima volta percepepisci l'Uno, nei i suoi occhi azzurri nei quali non vedi falsita', nel sentire che non risponde alla ragione. Grazie Roma.
E INIZIASTI AD ESSERE . . .
E NELLA MIA CITTA' LA PAURA SI SCIOLSE AL CALORE
E NELLA TUA VALLE RITROVAI PACE NEL GUARDAR LE STELLE
Alzata con pugno ti lascio pensieri sparsi altro nella bisaccia non ho oggi
Amore speranza felicita' rientrati nella sede oscura gettano forza armonia e percezione nella vecchia pozza di fango
terra
il cui confine e' il lontano
il cui passare del tempo e' respiro d'affanno fine a se stesso
i cui colori sono distrazioni del riflesso del pianto
il cui silenzio e' verbo inespresso del non desiderio d'essere
Alzata con pugno ti lascio pensieri sparsi altro nella bisaccia non ho piu'
A questi immaginari suonati cantati nel tempo in cui musica era lascio il senso che colsi si' che con le ultime ali lo consegnigno a te
Nella casa di Spagna non abita nessuno piu'. Quando il tempo del vento tace il messaggio nascosto e' gia' volato via a denunciare il peccato di un fiore non colto
Alzata con pugno ti lascio pensieri sparsi altro nella bisaccia non ho
avevano parlato a lungo di passione e spiritualita' e avevano toccato il fondo della loro provvisorieta' e lui senti'crollare il mondo, senti' che il tempo gli remava contro
...di averla solo sognata... ...smise di cercare risposte... ...due buoni compagni di viaggio... ...e la luce dell'alba da fuori sembro' evaporare...
...sara'che mi dirai "vai avanti" e poi nasconderai la fine del sentiero... pero ti leggo nel pensiero ...ripartiro' da zero...
e chiedimi perdono per come sono perche' e' cosi' che mio hai voluto tu
e nemmeno ci provo a bussare
ma...ti leggo nel pensiero
...una citta' dove gli uomini sanno gia' volare... ...sono niente senza amore... ...chiama quando vuoi basta un gesto una parola... ...il tempo lentamente si consuma...
...e' ancora nel mio cuore... ...non dirle che non e' cosi'... ...sara' che sono troppo sensibile o nella testa chissa' che ho... ...se tornasse da queste parti...
...se trova il tempo mi trovera'...
sempre e per sempre dalla stessa parte di chi cerca di esistere per Amore
sulla sponda opposta del fiume dove paura e inganno non sepelliscono di inesistenti peccati il diritto di viverlo
Sarebbe emozionante Black Pearl (mania anglofono-musicale, un vero sballo ma girano molti SE nell'aria ed alcuni di essi hanno il vizio delle note blue, se le tiri troppo alla fine restano senza eco se non quello del ricordo che come sai non consola.
Cosi' resto in stallo fin tanto manchera' del tutto la corrente ascensionale e mi vedrai postare Camus.