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... ma comunque va bene così


Occasionalmente ascolto alla radio un programma chiamato "amnésia" ed altrettanto occasionalmente gironzolo per il blog ad esso collegato, mi ha colpito questo post che faccio mio...<<c’è una cosa che davvero non sopporto.è quando si finge che le cose si siano aggiustate o si aggiusterannomi spiego.immaginatevi una scena piuttosto familiare: una discussione animata, due persone che sostengono ciascuno le proprie ragioni, magari in maniera anche polemica e animata fino a che uno dei due, o peggio, entrambi chiosano con un “…ma comunque va bene così.”succede spesso e succede un po’ ovunque, in famiglia, sul lavoro, nello sport, con gli amici, i colleghi, l’arbitro.ieri guardavo l’intervista ad un allenatore infuriato per il gol in fuorigioco subìto dalla sua squadra che dopo averci ammorbato per cinque minuti sostenendo (a ragione) il torto che la sua squadra aveva subito salutava tutti con un “ma comunque va bene così”.fosse anche solo un espediente per uscire da una discussione e congedarsi lo trovo decisamente stupido e non solo per l’incoerenza sostanziale tra tutto ciò che si è appena sostenuto con il finale, ma soprattutto perchè nasconde un germe malsano: la sfiducia.un germe per cui è sempre meglio lasciarsi con un accordo, anche se di facciata convinti di avere talmente tanta ragione che no valga nemmeno la pena di parlarne, salvo poi recriminare appena ci si ritrova da soli o con dei sostenitori.sarà che io sono per la discussione, sempre, per il chiarimento, sempre, ma trovo offensivo ogni volta qualcuno mi dà ragione per alleggerire o uscire da un impasse dialettica.ma perchè? perchè se non ci salutiamo con una convergenza sul modo in cui vediamo una cosa, marchiamo una distanza tra di noi? e se anche fosse?ricordo una discussione con un amico a proposito di questioni di lavoro che lui concluse proprio con quell’insopportabile “ma comunque va bene così”. e no. non andava bene così, era chiaro a me e a lui, eppure dovevamo fingere che le cose si sarebbero aggiustate.le cose non si aggiustano, siamo noi a sistemarle e nessun infingimento può accorciare una distanza.e penso anche che essere distanti non voglia dire non potersi incontrare.>>