TRE SETTEMBRE 2000

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Sono uno che non passerà alla storia. Ma che la storia la ascolta, con la schiena poggiata contro il muro di una casa troppo stretta, di una casa troppo uguale alle altre per viverci dentro una vita diversa.Sono uno che ha riposto le presunzioni e il desiderio di fare il contrario di tutto. E si adegua portando a spasso una sottile rassegnazione che in certe sere perdute sfuma in un malinconico cinismo che non ferisce nessuno, se non se stesso.Sono uno che ama fino all'ultima impossibilità e non serba rancore se una donna lo dimentica in fondo al buio di un giorno qualsiasi che non sarà mai anniversario di niente.Sono uno che cade e che resta ad occhi chiusi, sdraiato sulla terra, ad ascoltare il battito del proprio cuore e a dirsi che questa volta è finita, proprio finita, ma da dietro le palpebre scopre che non ci sono abbastanza lacrime per piangersi addosso.E quindi si rialza. Si riassetta il vestito. Spolvera l'orgoglio. E se ne va.