HENRYVIII

Politkovskaya, il silenzio di Putin


La giornalista russa stava lavorando a un servizio sulle torture in CeceniaMosca è sotto choc, gli Stati Uniti: "Bisogna fare giustizia"MOSCA - La Russia è sotto choc, il Cremlino continua a tacere e gli Stati Uniti - "profondamente rattristati" - chiedono l'apertura di un'inchiesta che faccia chiarezza sull' assassinio della giornalista Anna Politkovskaya. ll giorno dopo il tragico fatto di sangue, il silenzio del Cremlino appare assordante. Nessuna parola sulla morte della cronista, da sempre voce critica della presidenza di Vladimir Putin e oppositrice della guerra in Cecenia. La redazione del bisettimanale Novaia Gazeta, per cui lavorava la Politkovskaya, ha comunque lanciato una pesantissima ipotesi: "Non sappiamo chi l'ha uccisa e perchè". Ma il periodico collega l'assassinio al premier ceceno Ramsan Kadirov. Nel sito del bisettimanale, oggi interamente dedicato alla morte di Anna, si legge: "possiamo avanzare due ipotesi: una vendetta di Kadirov per quello che lei aveva scritto e continuava a scrivere su di lui, o l'azione di chi voleva addossare al premier ceceno l'omicidio per impedirgli di arrivare alla presidenza della Cecenia". Kadirov, uomo forte della piccola repubblica caucasica finora sostenuto dal Cremlino, era stato più volte bersagliato da Politkovskaia per i metodi violenti coi quali il suo esercito di pretoriani - veri e propri 'squadroni della morte' stando alla stessa Anna e ad altri commentatori - si assicurava l'obbedienza popolare. Secondo indiscrezioni riprese anche dalla Federazione internazionale per i diritti umani, anche l'ultimo articolo della giornalista, che doveva uscire domani e trattava della pratica della tortura in Cecenia, chiamava direttamente in causa Kadirov. "La giornalista - ha dichiarato il capo redattore aggiunto Vitaly Yaroskevski - stava preparando un articolo sulla tortura in Cecenia che avrebbe dovuto essere pubblicato lunedì". Il redattore capo Dimitri Muratov ha riferito che l'articolo doveva essere corredato "da fotografie molto importanti". La rivista non aveva ancora ricevuto l'articolo, ma dispone di alcune note della Politkovskaya e intende pubblicarle, ha precisato Muratov. Il dipartimento di Stato americano, dal canto suo, chiede un'approfondita inchiesta. E sul sito www.state.gov ha piazzato un comunicato che ricorda i dodici giornalisti uccisi negli ultimi sei anni nell'ex impero comunista; tra essi, il cittadino statunitense Paul Klebnikov: "L'intimidazione e l'assassinio di giornalisti sono un oltraggio ai mezzi d'informazione liberi e indipendenti e ai valori della democrazia". Gli Stati Uniti invitano il Cremlino ad avviare "immediatamente" un'indagine "completa" su autori e mandanti dell'omicidio.