CAFFE' BOLLENTE

un viaggio ... in me


 Stasera ho visto mio padre lasciarsi andare, come dopo il naufragio e una lunga traversata a braccia, il naufrago si lascia alle onde solo a pochi metri dalla riva...Strana visione. Mai vissuta fin'ora. Amara ma allo stesso tempo tenera.Però non lo biasimo. Capisco cosa può sentire, e provare da qualche parte, lì in mezzo alle sue budella logorate dal male.Forse è una sorta di felicità inconscia, vestita dal pianto e della depressione da trauma.Meglio non giocare allo psicologo e lasciarsi a un vivi e lascia vivere? Forse ha diritto a lasciarsi andare, chissà.Torno a me.E penso.E domani? Domani, che succede? Mi interessa? Forse sì, forse no. Perchè qualcosa, ora, va nella direzione giusta, e che la sfida sta nel “mantenere la rotta” a scanso di onda e vento contrario... Seppure quel vento non lo temo, resta un sano timore di fondo, che mai male fa. Ma è bello da lasciarsi andare... in ogni modo.Come un onda che ti culla nel porto sicuro, la notte, quel pensiero di giustizia resa o di destino riconquistato, dona gioia e cheto vivere.L'impegno può spaventare i più. Io, per esempio, non capisco perchè lo desidero. E' sempre stato così, eppure...Forse non dovrei trovare risposte a certe domande, e lasciarmi al vivere, senza troppi problemi. E lo farò questa volta. Lo farò. Come vorrei facessi anche tu.Tante le cose che mi sorprendono, tra le tante l'essere di esempio per cose che mai avrei pensato di poter essere competente. Sarà la natura, che spesso sottovalutiamo, e invece ha sempre più ragione dei nostri stessi pensieri. Chissà...Cara compagna mia. Ora siamo in marcia verso una meta che non conosciamo. E nemmeno la voglio conoscere questa mèta. Io, semplicemente, amo...viaggiare...sia questo un dono del mio privato pensarecome un grido arrivi a te o a chi, sordo, non vuol sentir il gusto dell'amore,perchè ha paura di sentirsi bene !