HUNKAPI

John Trudell


Reduce del Vietnam, attivista dell'American Indian Movement, poeta e musicista, John Trudell è stato ed è un personaggio scomodo per l'America. Nonostante un passato fatto di lotte e di ferite (la più grande è stata la perdita della famiglia in un incendio sospetto), questo meticcio cresciuto in una riserva Sioux porta avanti un impegno che preferisce il sentiero della memoria, della spiritualità, della cultura. E ciò è una presenza fastidiosa per un sistema che ha cercato in tutti i modi di annientarne la persona e di oscurarne il messaggio.Da anni John Trudell fa dischi di grande livello, musicale e sociale, senza il minimo accenno alla tragedia che l'ha colpito, ma con la coscienza chiara del proprio vissuto e della propria storia.Col passar del tempo le cicatrici e la fierezza delle origini continuano a sedimentarsi nelle ballate di John Trudell, facendone una combinazione sempre più aspra di canti indigeni, ritmi tribali, strascichi di rock e di blues.Tutte le canzoni sono venate da una profonda sofferenza, che non scade mai nella nostalgia: la voce di John Trudell è un parlato corroso dal tempo che tiene ancorate alla dura realtà anche le sfumature più armoniche della band. La musica di John Trudell rimane una spina nel fianco a chi accomoda la cultura dei Nativi Americani con "L'ultimo dei Mohicani", con l'alcol, con le roulettes e con pietosi ricordi di un tempo che fu. E allo stesso tempo è diventata qualcosa di più: non cerca compassione o comprensione per la sorte di un popolo, ma si propone come un invito a chi ancora voglia vivere con diritto il proprio passaggio sulla Terra.