Hactor

CONDOMINIO OCCIDENTALE - RECENSIONI


http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/25/Osservare_piu_con_non_vedenti_co_10_111125051.shtmlCORRIERE DELLA SERAOsservare di più con i non vedenti Mettere a fuoco la realtà utilizzando la lente dell' anima, fare luce sulla povertà con le sue storie di persone «invisibili», uomini e donne che la società non vuole vedere, protagonisti del dramma dell' isolamento. Lo ha fatto Paola Musa nel suo libro «Condominio Occidentale», che da stasera al 4 dicembre sarà in scena al Colosseo Nuovo Teatro grazie al lavoro di una compagnia di attori non vedenti, ipovedenti e normodotati diretta da Tiziana Sensi e Angelo Libri. Che siano proprio persone con una ristretta capacità visiva a suggerire una nuova prospettiva per osservare il mondo è il pregiato paradosso dello spettacolo, prodotto da TeArca Onlus in collaborazione con Ri-Diamo Onlus. «Tutto nasce da un laboratorio sulle tecniche teatrali che consentono ai non vedenti di muoversi con padronanza nello spazio - racconta la Sensi -. Lo sforzo più grande è stato coordinare in modo certosino i movimenti degli attori diversamente abili con quelli degli artisti normodotati, puntando a rendere fluida la recitazione e annullare le diversità. Va poi aggiunto l' importante lavoro fatto sull' interpretazione». Dal palco, dove ogni gesto è misurato con esattezza, parte una raffica di sfide. «Innanzitutto quella a distinguere i ragazzi con disabilità - dichiara soddisfatta la regista - poi la denuncia di nuove emergenze sociali legate alla crisi economica e la battaglia contro ogni forma di esclusione». «Condominio occidentale», accessibile ai non vedenti e non udenti grazie a un sistema di didascalie e alla dotazione di cuffie a onde radio, racconta la perdita del lavoro e l' impossibilità di continuare a vivere la vita di sempre. Anna ha una figlia, ma non ha più una casa, un impiego né un compagno. Costrette a vivere in macchina, il loro condominio è un parcheggio: rifugio a cielo aperto per anime mortificate, ruzzolate dalle altezze di una vita agiata, emarginate da un sistema miope che con la stessa estrema leggerezza promette benessere e abbandona i più deboli. (n. ds.)Distefano NataliaPagina 17(25 novembre 2011) - Corriere della Sera