Haiku e Zen

Il viaggio tra camera e bagno


 Estinguere la fame e la sete per tutte le cose del mondo, porta al vissuto di ogni attimo, tutte le cose del mondo comprese. Se prendo la bici per un giro nel viale del santuario, non ci sono Maldive che tengano, così pure nel viaggio tra camera e bagno, delizioso e brevissimo. D'altra parte se sono in viaggio per le Maldive non ci sono Seychelles che tengano, o viale di santuario. Già, ma se tutto equivale nel vissuto dell'attimo, da quale spinta può nascere la scelta?  Ah, il giovane umbro che faceva piroettare su se stessi i suoi frati e nella direzione casuale in cui cadevano, presi dalle vertigini, li mandava per il mondo!  Ma torniamo, da comuni mortali, alla nostra dimensione quotidiana: perché mai dovrei scegliere Santorini se il percorso da salotto a cucina è già fonte d'illuminazione? Problemi di chi fa ancora differenze tra le grandi mete e il viaggio dietro casa, e non si capacita che la meta possa emergere, tra una miriade di motivazioni,  per l'intenso valore vissuto nell'attimo, nel quale sta il bandolo, il fulcro e il baricentro di ogni luogo, e non nel luogo più o meno sognato nel quale si andrà. Un conto è trovare la meta, infatti, in un oggi interiore nel quale sentiamo che non manca nulla e un conto è scegliere  un viaggio sentendosi "mutilati" se questo non dovesse concretizzarsi. Nel primo caso, quando l'attimo sarà vissuto con i piedi nell'acqua turchese o con la bici nel viale, sarà ancora e sempre, nella data forma della situazione, quell'attimo unico e irripetibile di vita. Chi invece ha fame e sete di questo e di quello e mette, quindi, il baricentro in un altrove bramato, quando l'altrove non sarà più tale, dopo un breve giro di valzer, già muoverà gli occhi inquieto in cerca di un nuovo altrove.