Haiku e Zen

Riletture - 2


 Ripensando Hiroshima e Nagasaki - 21«La lotta di classe esistee i ricchi l’hanno vinta» è stato detto.  Ma ciò che pochi diconoè che questa vittoriaè stata ottenuta in una                                   prigione,le cui alte mura avvolgono ugualmente vincitori e vinti. C’è infatti una prigione che ingabbia la mente di tutti gli esseri umanialla stessa maniera. È la percezione della “realtà”divisa tra “sé” e “non sé”. Dove poi la “realtà” chiamata “sé”prevale nettamente sulla stessa “realtà”chiamata “non sé”. Da tale percezione la mente è presae ad essa la mente si avvinghiacome metro di misuradi ogni cosa. Il Mio piacere, la Mia gioia,il Mio dolore, il Mio amore,le Mie amicizie, la Mia famiglia,i Miei figli, i Miei soldi, la Mia roba. Il Mio successo, i Miei fallimenti, il Mio volontariato, le Mie elemosine,la Mia illuminazione, il Mio Dio, la Mia religione, la Mia rivoluzione.  (Anzi, la Nostra: omuncoli e controrivoluzionarichi sta fuori dal cerchio magico,cioè sempre gli altri). Io dentro, il mondo fuori.Io bene, intorno il male. Questa gabbia produce i gironi infernali della lotta degli uni contro gli altri. Dove c’è il turnover di chi vince ed è carnefice di chi perde e chi perde vince su altri perdenti, che vincono su più miseri sconfitti, tutti in perenne ricerca di forzaper sconfiggere altri. Tutti carnefici. Tutti vittime.E la Storia è la cupa memoria. 1Eremo d'inverno (2013-2016)