HANAMI

Uno, nessuno e....


Il semplice entusiasmo che misi in quelle poche parole mi costò la nomina di stralunata. Epiteto riduttivo, così siculo nella sua forma concisa e dissacrante, che elimina ogni altra sfumatura caratteriale e fa dell’uomo una semplice sagoma d’unica tinta. Nessun tentativo è valido per eliminare e ampliare quella certezza, ma ansi si arriva al punto di veder occhi sgranati e perplessi se le movenze e le parole non soddisfano quella ME preesistente nella mente dei miei interlocutori.Le parole viaggiano come il vento, l’epiteto si tuffa da bocca a bocca e per fermarne la corsa bisogna andar lontano, via da quei luoghi in cui ormai l’altra ME è ben insediata.Ma si dà il caso che esiste il TEMPO, e a questo non si scappa. Tutti di anno in anno cambiamo, chi nel corpo, chi nella mente, chi nel cuore, ed è impensabile credere di poter trovare dopo molto tempo una persona sempre uguale: è umanamente impossibile.Eppure in questi ultimi mesi mi sono imbattuta in gente incredula, che cercava in me quella mia tipicità esistente solo nella loro mente. Ho fatto stragi di congetture, avanzando con pregiudiziale accanimento verso quelli che mi han voluta stralunata. Dagli iniziali e arguti attacchi verbali sono uscita vincente, costatando un imbarazzo violento sui volti di chi è apparso pubblicamente impreparato a certune mie risposte. Gli attacchi si son ripetuti, mascherati da un’irrisoria benevolenza, e io ho rincarato la dose, che ha portato ad un ulteriore epiteto: “a’spiertiu” che significa “esser divenuta furba”. Mi sto sempre più convincendo che le mie battaglie sono paragonabili a quelle di Don Chisciotte.