Hanayo

la prima...


era un temporale vero e proprio quello che si era abbattutto su di noi quella domenica. un temporale in piena regola, comprese le folate di vento e i fulmini.temporali così accadono raramente d'inverno, eppure proprio in quel disgraziato giorno in cui volevamo andare a farci un passeggiata sulle mura del centro, manco per scherzo, ha cominciato a piovere a dirotto poco dopo essere arrivati là. con un po' di prudenza riuscimmo ad arrivare a casa sua sani e salvi... ma bagnati fradici dalla testa ai piedi. erano le prime volte che passavo le notti a casa sua, così non mi ero portata nessun cambio di vestiti.mi buttò un asciugamano in testa e mi ordinò di spogliarmi i vestiti bagnati prima di prendermi qualcosa...starnutii... "troppo tardi!""su spogliati! non ti voglio vedere con la febbre domani!"rimasi per un po' lì, fissa con l'asciugamano in testa e le goccioline d'acqua che pendevano dai vestiti."ehm..." lui capìì e mi tirò una sua maglia."mettiti questa intanto."mi cambiai rapidamente in bagno e misi i miei abiti ad asciugare sul calorifero.poi... passammo un paio d'ore a chiacchierare e a ridere davanti ad un cioccolata fatta in casa."senti... stasera ti fermi qui?""be', dovrei quantomeno passare da casa a prendere due cosette...""magari più tardi...""ok" dissi e mi alzai, andando a tastare i vestiti sul calorifero.anche lui si alzò per posare le due tazze nel lavandino."non asciugeranno mai entro sera!" mi girai.anche lui si voltò verso di me.ci fissammo. per un lungo intenso istante. negli occhi.è una scintilla che da origine al fuoco... e a noi è bastato uno sguardo per dirci tutto.ci baciammo. lentamente... per assaporare ogni movimento delle nostre labbra. io, con la sua maglia addosso... lo abbracciavo e cercavo di rimanere in equilibrio sulle punte dei piedi.lui, mi stringeva e mi baciava sul viso e sul collo.così avvinghiati arrivammo in camera sua. e fu un attimo. ci ritrovammo avvolti da un'abbraccio stupendo. dal desiderio di scoprire ogni centimetro del corpo di entrambi. diventa quasi un bisogno che non trova mai sazietà. quella voglia di esplorare... di unirsi... di sentirsi una cosa sola. la prima volta tra noi due. cosa non fu quella ormai lontana domenica.fuori, un cielo grigio verso la sera.in una stanza, due corpi e un'anima.