Vita On The Road

Giretto dei Campi Flegrei


E’ il trenta novembre, una domenica come tante altre, il tempo è strano, non prende una direzione.Né bello, tanto da invogliare un bel run, né brutto tanto da caldeggiare il pensiero di restare a letto a poltrire e a ricaricare le batterie.In due parole la peggiore situazione: “Quella Ignava”.Odio “l’ignavia”, odio i mezzi toni, le mezze cose, come evidentemente la odiava Dante Alighieri che condannava gli ignavi ad inseguire un’insegna per l’eternità punzecchiati da vespe e mosconi, proprio perché nel corso della loro vita non avevano fatto né il bene, né il male.Detto ciò, e considerato il fatto che sono un’estremista, in un senso o in un’altro cerco sempre di prendere una posizione netta e definita.Alle nove decido…Invio un sms a Marino (new entry e felice possessore di una sportster 1200) nel quale scrivo:“Allora che facciamo? Un breve giretto te la senti di farlo e ritorno per pranzo?” –  pochi secondi e mi squilla il cellulare: “Com’è il tempo? Pensi che regga?” – ed io: “ regge, regge, non ti preoccupare” – Ok allora ci vediamo tra un’ora, al solito posto.Stesso messaggio lo invio a Gigi, che però… non risponde… e allora… Lo chiamo!Hola, che fai ti aggreghi per il giretto domenicale?E la moglie: “Un attimo te lo passo…”Hola Gi, tutto a posto? Dove ci vediamo per il giretto domenicale?Chi, dove, giretto? Ma chi è?Hola “Gì” sono indiana… ma di cosa ti stavi occupando?...No, niente, stavo così, nel letto, guardavo il soffitto…Vabbuò jà, agg capit…(va bene su, ho capito) ci vediamo alle undici davanti ai D… va bene?Va bene.Puntualissimo (più di me) Marino, già pronto, bardato e in procinto di imboccare la tangenziale in direzione di Pozzuoli.Ci salutiamo al volo, un pollice alzato, una prima ingranata e via.Ci immettiamo sulla tangenziale, il tempo regge, c’è molto vento, ma la mia “Dark princess” vuole andare, vuole camminare dopo una lunga settimana trascorsa sotto l’acqua e il vento, si piazza sui novanta con la sesta che canta.Anche se per pochi chilometri, assaporo il bello del rettilineo, il vento laterale, il sole a sprazzi misto a nuvoloni grigi, le gallerie, il casello.Marino mi segue, e lo vedo nello specchietto.Arriviamo all’appuntamento, ma Gigi ancora non è arrivato.Ci sistemiamo all’interno di un’area di servizio e mentre aspettiamo, commentiamo un po’ sulle ultime modifiche apportate, un po’ di cromo qui e lì, un po’ di nero lì e qui…D’un tratto, sento un rombo grintoso e caricato arrivare da lontano.Un motore in scalata da quarta a terza e una moto enduro grigia e nera che imbocca il curvone  stretto intorno alla pompa di benzina inclinata di quarantacinque gradi.E’ Gigi.Ormai mukkista convinto (in gergo,  proprietario di BMW) arriva da noi nella sua livrea nera, giacca tecnica in goretex da endurista convinto, casco nero, sottocasco e occhiali bollè da run.Ci siamo, eccoci qui nuovamente riuniti, e per la prima volta in tre.Al di là della  marca, del modello e dell’abbigliamento, siamo tre appassionati motociclisti pronti a fare un giro, a staccare con la routine, a vedere un po’ di asfalto sotto le ruote.Due commenti al volo, presentazione di Gigi a Marino e via.Partiamo,  come sempre in formazione sfasata, andiamo…Le moto sono belle, tutte e tre hanno il loro fascino.La grintosa e atletica F800 gs di Gigi è una gazzella allo stato brado, scalpita e avanza come una pazza, lasciando per terra segni neri di derapata.Io lo seguo, grazie al Big twin che mi da coppia e allungo a richiesta.Marino si adegua, perché è la sua prima uscita con noi, e deve capire il “ritmo giusto”. Il senso di sincronia e affiatamento che da sempre c’è  tra la mia e la moto di Gigi è quello di un tempo, di quando “L’ottimo” scalpitava sulla 883 R nera con le marmitte talmente aperte da sembrare un’aliscafo.Percorriamo delle belle strade secondarie, statali con vista mare, camminiamo sulla cresta di una collina che guarda il mare agitatissimo e nero come le nuvole.Pennelliamo curve e tornanti, senza esagerare ma con il giusto brio.Marino con lo sterzo custom e le pedane avanzate da “easy rider” ha qualche difficoltà nelle curve strette.Ci guardiamo e continuiamo a rasserenarci da moto a moto con frasi tipo: “Regge, regge, non ti preoccupare, il tempo mantiene…”Ci godiamo la passeggiata e ci divertiamo.Sosta per un caffè, due battute sulle moto, sui viaggi, sulla vita on the road, sulle nuove tecnologie e sulla old school delle moto americane.Poi parliamo di BMW e della sua leggendaria affidabilità nei lunghi viaggi ed il suo essere stata creata per i raid.Ultima tappa, uno stupendo faro che guarda il golfo di Baia, nel cuore dei campi flegrei.Facciamo delle foto e poi decidiamo di tornare per evitare un inutile bagno d’acqua.Tutto va bene fino a cinque minuti da casa… poi… irrimediabilmente e senza tuta addosso, ma opportunamente riposta nella borsa laterale… becco acqua a catinelle.Questa volta mi gusto anche questo fuori programma, tanto tra cinque minuti sarò sotto una stupenda doccia calda; preferisco provare l’imprevisto del jeans appiccicato addosso che fermarmi un quarto d’ora per infilarmi una inutile tuta antipioggia.Beh, questo è il bello dell’imprevisto, amarlo e accettarlo come uno stato dell’arte.L’imprevisto mette alla prova la vera capacità di un uomo.Quando tutto è scontato che divertimento c’è?Indy