Vita On The Road

Stranezze della mente...


Ci sono giorni in cui la mente viaggia ad una velocità differente... e per così dire... brilla di luce propria.La mia, da un paio di giorni è offuscata e non ne capisco il perchè.Ho pensato male della mia "Darky", ho avuto dubbi... lo confesso pubblicamente, ho parlato con Gigi ed altri amici, manifestando più di una perplessità sulla sua capacità di essere moto "totale" fino ad avvertire i suoi naturali limiti, legati al modello e alla stazza.Poi... con calma... mi sono fermato a riflettere, a pensare a quanto c'è di bello e di buono, ma soprattutto di "grande" in lei, e cioè la sua anima, la sua forte personalità, la sua storia, ma cosa ancora più importante, il suo futuro insieme a me fatto di strade e migliaia di chilometri.L' ho sempre sentita compagna ed amica, come dice la poesia... "Sorella", musa ispiratrice dei miei racconti, e ad un tratto, così come per incanto... mi sono venuti strani pensieri per la testa, uno su tutti l'idea di "sostituirla" con una moto totale, più pratica, meno limitata, meno appariscente, meno costosa da mantenere, meno desiderosa di continui accessori ed ore in concessionaria per renderla migliore...Poi ci ho ripensato e d'impulso come sempre faccio nella mia vita sono tornato sui miei pensieri, ma ancor più sto pensando costantemente a lei e alla voglia che avrei adesso di salirci su e macinare mille chilometri senza meta in sua compagnia.Minuto dopo minuto mi convinco che è lei la moto dei miei sogni, dei miei viaggi, delle mie avventure, e con lei, se voglio veramente, posso arrivare in capo al mondo, ma è irrazionale ed irruente come me, difficilmente domabile, vibra, è scomoda, non offre troppo al passeggero il quale, uomo o donna che sia,  non può comprendere che certe condivisioni sono impossibili, "Dark Princess" è minimale ed essenziale nella sua profonda anima nera, crepuscolare, ombrosa, non ammette intrusi e ospiti, è gelosa...Guardarla ferma sul cavalletto è uno spettacolo, una prima al teatro, Lei, con il motore al minimo, con le sue vibrazioni "vive" mi parla e mi fa venire il batticuore.Posso vestirla come voglio, attrezzarla da "Camel Trophy" se voglio posso trasformarla anche in una moto da fuoristrada, con ruote "Avon" tassellate, come i motociclisti pionieri che prima della guerra solcavano esclusivamente strade senza asfalto sugli altopiani e nelle praterie.Mi sono creato il problema di come fare tante cose semplicissime per altri motociclisti, cose che forse non mi appartengono, del come arrivare prima "alla meta", del come caricarla come un mulo, ma alla fine, a poco a poco, sta riemergendo dal mio profondo la parte irrazionale, sentimentale, filosofica e di uomo "On the Road" che alla fine, in fase di partenza, guardando l'esiguo spazio disponibile sulla sua moto con tutti i bagagli pronti...  svuota tutte le borse se non ci stanno sul portapacchi e parte ugualmente con il sacco a pelo sul manubrio legato con le molle elastiche ed uno zainetto minimo sulla schiena o sul portapacchi posteriore.L'ho riportata nei "ranghi" rimettendo a posto le sue marmitte originali che qualche settimana fa avevo sostituito con delle altre molto, molto, ma molto più rumorose... con le quali tutto sommato non mi ci sono ritrovato.Mi piaceva il "Sound Harley" tantissimo, però tra la velleità inutile di un vezzo che non fa parte di me più di tanto e la salute dei miei timpani e delle gente di questa grande città, che per quanto grande sia è sempre un paese... ho scelto e preferito rimettere le cose a posto e godermi ampiamente il "Dolce sound" di casa Harley, molto meno aggressivo, insistente e persistente di quello degli scarichi aperti e soprattutto meno nocivo a me e agli altri.Non m'interessa essere come gli altri possessori di questo marchio, o almeno non più. Quelli che pagano la cosiddetta "Harley Tax" spendendo e spandendo soldi a più non posso in accessori e modifiche al motore ed altro ancora non devono avermi tra le loro "fila".Esco per sempre dal mondo delle convenzioni sociali legate al marchio, sarò un "Loner" questo lo so, ma confesso ancora una volta la mia voglia di essere al di sopra delle mode, delle tendenze e di quello che il manuale del "dealer" prevede. La mia è una moto non una teiera d'argento da tenere nella vetrinetta del salotto in bella mostra solo per gli "altri", oppure in garage lucida e bella senza nemmeno farle fare dieci chilometri al giorno. Personalmente l'ho usata in tutte le condizioni climatiche, la uso e la userò sempre ogni giorno fino a che questo Amore durerà, e spero per sempre.In caso contrario, se un giorno dovessi cambiarla con un'altra moto, ma non ci voglio nemmeno più pensare, la mia "Darky" lascerà un ricordo meraviglioso nel mio cuore e nella mia anima, ed io però resterò per sempre nel dubbio di essermi involuto abbandonando una grande moto con l'anima e scegliendo la tecnologia massima, oppure "evoluto..." tenendomi lei e viaggiando a ottant'allora... ovviamente e sempre "On The Road"Indy