Creato da indiana_63_883 il 12/08/2008

Vita On The Road

Storia di un uomo e della sua moto..."In Viaggio"

 

 

« Black SoulToy Run »

Big Twin

Post n°127 pubblicato il 16 Gennaio 2011 da indiana_63_883
 


E' domenica, la "mia" domenica libera, esco presto, più presto del solito, da solo.

Fa freddo, ma va bene così.

Come sempre non ho un programma, né una meta né un itinerario preciso.

Lascerò al caso la scelta.

Come sempre, in autostrada, dalle mie parti ho tre possibilità: nord, sud, est, oppure la costiera.

Sono in sella da pochissimi minuti e già la "terapia"  harley, fa effetto.

I miei pensieri per adesso sono solo strettamente pratici: raggiungere la giusta temperatura del motore, fare il test dell'abbigliamento per vedere da dove passa  il vento e dove devo intervenire per stare bene, la ricerca del prossimo benzinaio per fare il pieno, e poi lascerò che la mia mente vada, vada via libera...

Per strada non c' è quasi nessuno, è troppo presto per i motociclisti da bar.

La moto non è perfettamente pulita, ma non importa, oggi non sono le poche cromature tirate a lucido di questa moto che m'interessano, oggi devo capire altre cose, ben più importanti.

Non mi accorgo di nulla mentre in automatico la mia fedele compagna di avventure imposta da sé la giusta andatura, mi rendo conto di andare piano, molto piano, forse anche troppo per essere su un'autostrada, ho una marcia alta, forse l'overdrive,  e il ritmo del motore è basso, cupo, corposo, quasi dormiente, però gira bene e mi piace, non mi stressa, la moto non richiede particolari attenzioni da parte mia, né tanto meno quella concentrazione che stamattina sento di non avere.

Mi rendo conto di non aver mai guardato il tachimetro da quando sono partito, cosa che abitualmente faccio d'istinto, né per verificare il chilometraggio, azzerare il trip, o controllare la velocità.

Ah, la velocità... dimenticavo.

Un concetto astratto che riempie le nostre vite, sempre, in ogni istante.

Ognuno di noi combatte dal primo risveglio contro il pochissimo tempo che non basta mai, contro gli orologi, contro le sveglie, contro i ritmi esageratamente stressanti, contro i budget che oramai tutti devono rispettare, contro i clienti, contro il lavoro, contro le persone che viaggiano lente quando invece dovrebbero correre, e non parlo solo di velocità "fisica" ma anche "mentale".

Allora mi domando: "Ma perché una persona che corre e combatte contro tutto e tutti dal lunedi al sabato, dovrebbe correre anche la domenica"?

Perché?

E' una libera scelta o solo una stupida emulazione?

E di chi poi?

Di chi corre per professione come il 46 nazionale?

Mi viene in mente una canzone di Fabio Concato di qualche tempo fa: "Guido piano" le cui parole regalano ancora qualche emozione.

Ognuno è libero di percorrere la propria strada come vuole, è ovvio che cinquant'anni fa per fare un tratto di strada ci voleva un giorno, a piedi, a cavallo e poi con la bici qualche ora.

Il mezzo meccanico ci aiuta a ridurre le distanze, ed è giusto usarlo nella sua massima accezione quando serve per spostarsi; ma se invece serve per "curare" la malattia del secolo che è la mancanza di stimoli, di interessi, di introspezione, di relazioni sociali, di contatti umani, di domande, di curiosità, di voglia di sapere, allora no, il mezzo meccanico diventa solo il prolungamento di arti e pensieri per colmare appunto, queste ed altre lacune.

Se devo andare a Milano per lavoro, prendo l'aereo o la freccia rossa, parto alle sei del mattino alle otto sono a linate, alle nove in riunione fino alle quattordici, poi un giro in centro, un taxi, l'aereo delle diciassette e in meno del tempo che ci impiega un bancario di Napoli, Roma o Milano nelle ore di punta per raggiungere il suo posto di lavoro in centro, beh, sono a casa.

Comodo, veloce, poco stressante, molto operativo, forse un pò costoso, ma in fondo se volessi mettere in conto di andarci con l'Harley dovrei partire alle sei del giorno prima per stare a Milano alle otto del giorno dopo fresco, docciato e risposato.

E allora?

Che voglio dire?

Voglio solo trasmettere un pensiero, uno su tutti: "La vita è fatta di scelte e di strade".

Le scelte e le strade spesso o quasi sempre si somigliano moltissimo.

C'è chi ha venti moto in garage e non ricorda nemmeno la targa di una di esse, non ricorda quando le ha comprate, quanto le ha pagate, perché le ha (forse solo per sfizio o per emulazione), c'è chi con la moto ci lavora, chi ci va al bar la domenica, chi indossa la tuta con il quarantasei e ti sfreccia in autostrada a trecent' allora, magari nella corsia d'emergenza che fa più "pilota", c'è chi ha lo scooter... scooterone, ma poi lo prepara, ci mette la centralina, le marmitte aperte, le gomme a profilo ribassato per andare a"bonneville" e poi resta impilato nel traffico a sgasare con la ruota appoggiata al bus davanti e a fare i "burn out" sull'asfalto umido, per dimostrare che ha la "moto".

C'è poi il guzzista, il mukkista, il moto retrò, l'harleysta (da aprire un capitolo a parte sulle mille sottospecie di harleysti, di sicuro non sono solo gioie ma anche tantissimi dolori...) ci sono i chapter, i viaggiatori solitari, i mods del ventunesimo secolo e tanti altri.

Ognuno di loro, a modo suo ha operato una scelta.

Le scelte vanno rispettate, ed io rispetto quelle di tutti.

Dice un mio carissimo amico, ma non lo dice solo lui: "il mondo è bello perché è vario".

E' anche verissimo ciò che dice il mio amico Mario in arte "Merio" che per andare dove dobbiamo andare... dove dobbiamo andare... è meglio arrivarci presto e bene e poi divertirsi sul posto "usando" l'autostrada solo come mezzo di "grande comunicazione" per giungere a destinazione.

E' verissimo, non ho nulla da dire, è anche vero che se si ha a disposizione un solo giorno, torna complicato fare cinquecento chilometri andata e ritorno, con pranzo annesso e rilassamenti vari se la media è di "ottantallora", più che vero!

Ma resta il fatto che a ottantallora, a sessantallora, a quarantallora, si vedono cose, si sentono odori, si osservano situazioni, si ricordano oggetti e immagini che già a centoventiallora non si notano nemmeno.

Conosco tanti motociclisti che dalla ducati, dalla suzuky, dalla MV e da tante altre moto, per "loro" naturale scelta, sono passati ad altre marche più "Lente" "riflessive" e ne sono felici.

Ma guarda un pò... pensando pensando, e senza accorgermene... sono arrivato a Vietri sul Mare... sai che faccio... esco e mi vedo la costiera Amalfitana, tanto sono solo le nove, la gente dorme ancora, sono andato pianissimo, eppure, alle nove sono già qui... ho tutto il giorno davanti, eppure sono le nove.

Il big twin procede cupo, massimo tremilacinquecentogiri, ottantallora, Vietri sul mare, la costiera amalfitana, io sono a cavallo di  centootto anni di storia sulla mia harley, qui ed ora, sono felice.


Indy_loner

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/HarleyMyLife/trackback.php?msg=9768973

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

ESCRIBE TU HISTORIA

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: indiana_63_883
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 60
Prov: NA
 

IO E L'HARLEY


"La vernice che scottava e toccarla era un piacere.
Il motore incerto e pigro nei primi chilometri.
Ne è passato di tempo e di strada.
Ne abbiamo visto di mondo.
Ne abbiamo avuto di freddo.
E abbiamo riso.
E una volta ti ho spinta per sei chilometri.
E però ci siamo divertiti.
E le rughe non le sento più.
E quel fumo leggero che vien fuori dagli scarichi è senz'altro allegria.
Non può essere olio.
Ma poi ti guardo nel tappo e capisco che hai sete.
Ho sete anch'io e siamo in un bar.
Io dentro che bevo e tu fuori che stai lì.
C'è una ragazza bionda che mi parla.
Io intanto bevo."
Carlo Talamo

 

AREA PERSONALE

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

POESIA DI CARLO TALAMO.


Non vivo per te.

Vivo con te.

Da tanto tempo,sono abituato ai tuoi difetti e ai tuoi capricci.

Da cent'anni sopporto gli scherzi e la malattie immaginarie che tanto inquietano chi

non ti conosce.

Sto qui.

Sto con te.

Me ne vado a spasso con te.

Traffico con tutti quei pezzi che hai.

E mi diverto.

E vibro.

E vivo.

 

IL VIAGGIO DEI PENSIERI....

Are You Going With me?

Pat Metheny e Anna Maria Jopek

 

PINK FLOYD - HIGH HOPES

Per Viaggiare... anche oltre la strada...

 

Copyright EMI records

 

PERCHÉ IO VIAGGIO SU UNA MOTO

 

Perché io viaggio su una moto

E assaporo il vento

Si è vero…è piena di bulloni…

Ma quando mi perdo nei miei pensieri

Lungo questo asfalto

Non c’è nessuno che

Mi può fermare!

 

PINK FLOYD - SHINE ON CRAZY DIAMOND LIVE

 

L'AMORE E LE PASSIONI NON DORMONO...

Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata.

(Nagib Mahfuz)

 

VAGABONDO - I NOMADI

Dedicato a tutti coloro che ancora conservano un bimbo nel profondo...
 

LIVE BY IT

Filosofia Harleysta On The Road
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963