Fading of the day

Revelations (Pt. II)


 
La luce filtrava dalla finestra proiettando sul muro grigiastro un rombo spezzato. Assomigliava, per certi versi, ad un lenzuolo, ad un lembo di stoffa, di quelli che antipaticamente si arricciano. Di quelli che si provano a stendere per bene, nella speranza che aderiscano alla nostra visione della realtà.Emma ebbe un sussulto subito represso e si morse il labbro inferiore.-Signorina, qui non sarebbe permesso, ma per oggi proveremo a fare un’eccezione…Jaap socchiuse gli occhi ed allargò le braccia con cardinalizia benevolenza.La biondina gli dedicò un sorriso, frugò nella borsetta ed estrasse una bionda non più bionda di lei.-Fuma ispettore?-la ringrazio, ma ho smesso da un po’. Sa com’è, con l’età bisogna stare attenti.. Anche lei non dovrebbe… mi scusi se mi permetto.. Ma una fanciulla graziosa come lei…-Ha ragione e infatti avevo smesso, ma poi sono successe tutte queste cose e sa com’è.. L’occasione fa l’uomo ladro…-Capisco… E allora vediamo di beccarlo insieme questo “ladro”… Mi aiuti un po’…Jaap spostò un’ingombrante pila di fogli e tirò fuori un libricino rilegato alla bell’è meglio con una spirale di plastica.-Sa cosè questo signorina? Fece Jaap sventolando il faldoncino a mezz’aria.Emma scosse la testa.-Questa è la raccolta delle intercettazioni che sono state tracciate dal nostro team informatico, precisamente dal giorno…Creeeek…L’interfono della sala emise un rumore buffo, simile al gracchìo di una rana. Una luce rossa tipo telefono-rosso-di-Batman si accese.-Ispettore? Una voce lontana e grammofonica uscì dalla cassa malconcia e, purtroppo per Jaap, dall’altra parte non c’era l’uomo-pipistrello, ma bensì il ciccione baffuto. L’ispettore festeggio l’incontro via etere alzando gli occhi al cielo.-Peters dimmi…Cosa c’è stavolta?-Ecco vede Ispettore… La voce era indecisa e balbettante. Sembrava uno degli episodi strampalati di “Scuola di Polizia”-Su Peters, che non ho tempo da perdere…L’ispettore iniziò a spazientirsi e prese a grugnire come un rinoceronte impaziente.-Vede ispettore...Il fatto è che… uno dei nostri “ospiti” sta facendo come dire… un po’ “il difficile”.. Se potesse venire lei…Jaap si calò la tipica espressione di chi è spettatore di un film noioso e già visto.-Ho capito Peters, me ne occuperò io. Mandami però il tenente Whitely. Io arrivo subito.-Comandi Ispettore.Click.-Ehh comandi Ispettore. Comandi un corno…… Questi si perdono in un bicchier d’acqua ogni voltaJaap sbottò visibilmente irritato e fece per alzarsi, strusciando rumorosamente la sedia. Al primo tentativo ricadde goffamente. Al secondo riuscì ad ergersi in posizione verticale producendo ancor più baccano.Emma dovette concentrarsi sul disboscamento della foresta amazzonica per evitare di esplodere in una risata fragorosa.-Ad ogni modo signorina – proseguì l’ispettore facendo finta che non fosse successo nulla - ora arriverà il tenente Whitely e continuerete insieme la chiacchierata.Dopo qualche minuto Rebecca fece capolino dalla porta. E fu come una visione. La stanza si accese con il suo profumo di fiori. Portava un golfino di cotone bianco ed una camicetta a fiori che, pur essendo pudica, non nascondeva l’importanza del suo decolleté. Capelli raccolti, sguardo solare e l’espressione di un candore quasi materno. Emma rimase a fissarla finché non prese posto davanti a lei, in piedi appoggiata alla scrivania.-Ciao EmmaL’espressione era sorridente ma non nascondeva allo stesso tempo una certa stanchezza.-Ciao Rebecca. Emma abbassò lo sguardo.-Io non so fin dove siete arrivati con l’ispettore Jaap, ma ti dirò: mi interessa fino ad un certo punto.Rebecca, braccia conserte, fissava un punto indecifrato davanti a lei con occhio assente.-Insomma –proseguì con un filo di voce- sia tu che io sappiamo cosa succedeva lì dentroContinuava fissando sempre la parete che aveva di fronte come in uno stato ipnotico.Emma sbatté le ciglia e una goccia di rugiada le scivolò sulla guancia.-E se hai fatto qualcosa, so…. sappiamo che ti è stato imposto con la forza, con la violenza…La goccia di rugiada lasciò in breve posto ad un pianto silenzioso.Rebecca si chinò verso di lei con dolcezza e le si avvicinò così tanto che Emma ebbe l’impressione quasi che volesse baciarla sulle labbra.-Ehi, è tutto ok. E’ tutto finito ora. Le accarezzò il viso come si fa con un bimba appena caduta dalla bici.-Per me è tutto a posto – fece rialzandosi e ricomponendo con professionalità la figura che le competeva - Ho preparato una dichiarazione in cui ho descritto nei dettagli ciò che avveniva lì dentro e che anche io ho vissuto. Che entrambe abbiamo vissuto.Emma continuava ad ascoltare in silenzio, occhi rossi e gambe strette. Ora aveva smesso di piangere.-Ciò che Jaap tirerà fuori dall’indagine e presenterà al giudice terrà conto del verbale che gli passerò io e, con buona probabilità, uscirai dalla vicenda pulita, sana e salva.-Emma…Di nuovo lo sguardo materno e la vicinanza del suo profumo.-Puoi ricominciare una nuova vita. Anzi, devi farlo.Emma alzò la testa guardò Rebecca negli occhi come per convincersi di quelle parole. Poi, si adagiò sullo schienale della sedia e girò il capo verso la piccola finestra di lato.Ciao, sono Emma. Ho passato anni accanto all’uomo sbagliato. Sono stata segregata per mesi in un bordello contro la mia volontà. E ora tento di rifarmi una vita