Fading of the day

4.


-Signor Saint-Clair?Mi trovavo sul retro della casa, intento a ripulire la tomba di mia moglie da alcune erbacce. Ero stato molto occupato a scrivere durante gli ultimi giorni: da qualche tempo avevo maturato la decisione di abbandonare, seppur in forma non definitiva, i romanzi, per concentrarmi su scritti brevi e poesie, alcune delle quali da dedicare proprio ad Elisa. La verità era che necessitavo di un po' più di tempo libero per dar corpo al progetto che avevo in mente: la fondazione di una piccola casa editrice che aiutasse i giovani scrittori ad emergere, a cui avrei dato il nome di mia moglie. Era un'obiettivo che sentivo mio da molto tempo e avevo avuto, con grande piacere, anche pieno appoggio economico ed organizzativo da parte di Mr.Stanford.Mentre ero intento a liberare la lapide da edere e cardi, sobbalzai all'udire di una voce familiare che proveniva dal cancello. Mi avvicinai all'entrata e vidi Sinead che portava un cesto colmo di rose rosse.-Signor Saint-Clair, mi scusi se la importuno, ma sono giorni che non la vedevo e un po' mi ero preoccupata. Pensavo non stesse bene-Ti ringrazio per il pensiero, sono solo stato occupato con il lavoro...-Vede, magari non avrei dovuto, ma ho chiesto giù in paese e mi hanno detto che lei abitava qui...Sinead appariva un po' imbarazzata e pensai che quando arrossiva riusciva ad essere ancor più deliziosa.Non appena varcò la soglia del giardino si mise le mani nei capelli.-Signor Saint-Clair, lei è sicuramente un grande scrittore, ma quanto a pollice verde non ci siamo proprio...Alzai gli occhi e mi resi conto che la situazione era davvero peggiorata da quando avevo messo piede in quella casa.-Hai ragione: sono sempre stato negato per piante e fiori e, anzi, a pensarci bene, mi farebbe davvero piacere se potessi venire tu a curarlo. Spero che tu abbia modo di organizzarti con il negozio. Te ne sarei davvero grato. Ah: ovviamente saresti pagata...Sinead arrossì di nuovo. Mi spiegò che aveva un'altra ragazza ceh lavorava per lei e che sarebbe risucit a gestire entrambe le attività. Poi ci avvicinammo alla tomba di Elisa.-Sua moglie era davvero bellissima: in questa foto sembra un'attrice di Hollywood...-Questa risale a poco più di cinque anni fa: eravamo alla presentazione del mio secondo libro. E si, era davvero meravigliosa...-Il vestito, poi è assolutamente divino. Le sta d'incanto: non sono molte le donne che possono permettersi di portare un vestito del genereNon potevo non essere d'accordo: mi persi per qualche secondo ad osservare la donna stupenda che era mia moglie. L'istinto fu quello di allungare la mano ed accarezzare la foto, provare a sollecitare l'immutabilità di quegli occhi, sperare in un cenno del viso, nello schiocco di un bacio soffiato nell'aria. Ma il pudore mi bloccò e mi consolai con l'idea che quella foto sarebbe rimasta lì per sempre, come testimonianza perpetua di quell'opera d'arte che era Elisa Brown Saint-Clair. L'espressione di Sinead si intenerì quando notò che avevo gli occhi lucidi.Ci sedemmo sull'erba asciutta, frutto dell'insolita giornata di sole. La luce era ormai bassa sul limite tra cielo e mare, parzialmente offuscata dalle nuvole che dipingevano delle striature indaco e arancio. Una lieve brezza si alzò, mentre il mare, in basso, borbottava spumoso nel continuo rifrangersi e ritrarsi sulla scogliera. La vista che si poteva ammirare su quel lato della casa era assolutamente straordinaria e permetteva di raggiugnere un vero e proprio isolamento ascetico dal mondo reale.-Sa - riprese Sinead guardando in direzione della lapide - pensavo che potrei fare un piccolo recinto di legno attorno a dove riposa sua moglie e piantare delle composizioni. Quali fiori le piacevano?-Oltre alle rose, amava le calendule, i tulipani e le orchidee. Adorava davvero tanto i fiori e credo di non avergliene mai regalati abbastanza...-Non si preoccupi signor Saint-Clair: rimedieremo ora...