Fading of the day

35.


La nostra caccia si concluse dopo aver penato non poco per individuare la famigerata striscia di fuliggine. Esausti ma raggianti, leggemmo le successive istruzioni."A questo punto, tracciando un'immaginaria perpendicolare dalla stallattite a terra, troverai una pietra rettangolare, liscia e con l'angolo in basso a destra sbeccato. Non è particolarmente pesante, ma per tirarla fuori da pavimento dovrai scavare un po' lungo il perimetro. Cerca di aiutarti con qualche sasso appuntito."Mi sedetti per terra senza forze e Sinead mi incenerì con lo sguardo: eravamo quasi alla meta e non potevo lasciarmi andare.Individuare la pietra non fu difficile grazie alle indicazioni di Elisa, ma fu decisamente arduo sterrarla dal suo alloggiamento. Scavammo attorno al perimetro e notammo che era notevolmente profonda: sembrava quasi fosse stata ricavata ad hoc per quello scopo. Sollevammo quella sorta di coperchio e, seppellita tra il terriccio umido, trovammo una cassetta di legno dall'aspetto malandato: i cardini delle giunture erano completamente arruginiti ed i listelli presentavano vaste aree marcite.-Pensi anche tu a quello che penso io?-Questa scatola non l'ha messa Elisa: è molto antica e non si evince solo dallo stato esterno, ma anche dalla fattura, che è decisamente artigianale. Non ha nulla a che vedere con quelle della nostra epoca...La cassa presentava sul lato-fronte una serratura priva di lucchetto: supposi che fosse stata la stessa Elisa ad aprirlo. Aprimmo il cigolante coperchio e in una sacca di pelle rinvenimmo una sorta di diario, rilegato in un'elegante copertina in vello. Conteneva pagine scritte in inglese antico e sul frontespizio compariva il nome di William Sinclair.-Si tratta del mio antenato che, secondo alcune fonti, sarebbe giunto nelle Americhe circa un secolo prima di Colombo... -  ragguagliai coinciso.Le pagine, poco meno di un centinaio, erano sorprendentemente in buono stato, sia dal punto di vista dell'integrità della carta, sia da quello dell'intellegibilità della grafia. Quel quaderno di bordo era un vero e proprio resoconto che lo stesso William Sinclair aveva redatto a beneficio del re di Scozia. Sinead lesse alcuni stralci delle prime pagine ed entrambi rimanemmo allibiti."...Sua Maestà sarà sicuramente lieta di apprendere che oggi 5 novembre Anno del Signore 1340 io, il capitano di bordo Gordon Hackett e 30 uomini di equipaggio, abbiamo sciolto le ancore a poche decine di metri da una costa sconosciuta."Andammo avanti scorrendo rapidamente le pagine successive e restammo assolutamente senza parole: il diario si apriva con l'approdo nelle Americhe e, proseguendo, veniva narrata la successiva esplorazione dell'entroterra, con una dovizia di dettagli che lasciava poco spazio a qualsiasi dubbio sull'autenticità di quell'esperienza. William Sinclair fu assolutamente preciso in ogni evidenza, fornendo anche una descrizione accurata della natura e dell'aspetto che quella terra presentava. Ad un certo punto menzionò un particolare che ci lasciò esterrefatti."Come abbiamo potuto appurare, la vegetazione differisce molto in quanto a colori e dimensioni rispetto a quella che possiamo ammirare nelle terre di Britannia. In particolare, i miei uomini hanno rinvenuto una foresta di alberi aventi colorazione rossiccia e foglie a pianta larga, che sembrano quasi mani umane."Di seguito Sinclair, anche valido disegnatore, raffigurò l'immagine di una di quelle foglie.-Sono foglie d'acero! - urlò Sinead - Sono sbarcati in Canada!