Fading of the day

Snapshots Of Life (pt. IV)


 All'improvviso si alzò un vento freddo che spazzò  tutto il belvedere. Nicolas, un po' per ripararsi, un po' per malinconia,  si girò un'ultima volta verso la città. Sperò che quel parco-giochi urbano potesse tirargli su il morale, ma invece constatò, con mestizia, che da lì provenivano pochi rumori e poche luci. Cercò di rinfrancarsi lo spirito pensando che ciò non indicava necessariamente la fine prematura della vita notturna. Poteva benissimo darsi che fosse già cominciata da un pezzo nei tanti locali sulla costa. Decise che rimanere sospeso su quel dubbio fosse l'opzione migliore per alleviare la tristezza che si portava dentro.Si allontanò dal parapetto della panoramica a malincuore e percorse le poche centinaia di metri che lo separavano da casa, con le mani in tasca e lo sguardo basso, come se cercasse una macchiolina insignificante sulla punta delle scarpe. Aveva mandato l'ultimo messaggio a Sophie augurandole la buonanotte, anche se, in cuor suo, sapeva che era già da un pezzo nelle braccia di un sonno profondo. La immaginava distesa su un fianco dormire di sasso come una bimba strapazzata dalle fatiche di una giornata estiva, con la mano semiaperta in attesa della compagnia del suo orsetto di pezza. Socchiuse gli occhi e gli sembrò di vedere la sue guance arrossate dal sole far emergere piccole lentiggini, che sarebbero sparite alla prima pallida luce invernale. Com'era bella Sophie.I suoi pensieri furono interrotti da un rombo che lo riportò alla realtà alla velocità della luce. Sulla strada semideserta passò di gran carriera una macchina sportiva, una Ferrari. Nicolas non potè far altro che ammirare quel prodigio di tecnica ed arte sfrecciargli a pochi metri. Sorrise ritornando con la mente a quando era bambino: non si perdeva un solo Gran Premio di Formula 1 ed il suo più  grande sogno sarebbe stato guidare proprio una delle "Rosse". Baciare i cordoli, soffiare sui muretti, sentire l'urlo della folla, alzare trofei, ricevere l'abbraccio dei meccanici. Sarebbe stato fantastico. Ma il sogno era rimasto tale. Come tanti altri nella sua vita.Girò la chiave nella toppa e sentì una lieve resistenza. Erano mesi che si era ripromesso di oliare la serratura, ma la pigrizia e la poca dimestichezza con i lavori manuali aveva sempre spinto quell'incombenza in fondo alla lista delle cose da fare. Forzò lievemente la maniglia e la porta si aprì con un lento cigolio. Anche i cardini avevano bisogno di una sistemata. Posò le chiavi nello svuotatasche accanto al vaso portafiori ed attraversò il lungo corridoio che si apriva ad arco sul salone. Constatò con soddisfazione che tutto era in perfetto ordine: Nicolas avrebbe potuto prestare la sua abitazione ad un servizio fotografico di "Home & Living" senza batter ciglio. Nell'angolo accanto al camino la vecchia pendola, dono del nonno, oscillava producendo un flebile ticchettio, educato e composto come l'aria che si poteva respirare in quell'appartamento.  Nicolas alzò gli occhi verso le pareti adorne di quadri, che si stagliavano austeri su quella superficie intensa blu cobalto, un colore che Sophie adorava tanto. E che a lui ricordava i suoi occhi al calar del sole, quando la poca luce conferiva loro una tonalità più cupa e profonda. Quella del mare scuro che abbracciava la notte. Spaziando da parte a parte, il suo sguardò incontrò la finestra da dove lei si affacciava sempre, terrorizzandolo, perchè si sporgeva sempre più del dovuto. Nicolas soffriva di vertigini e lei non perdeva occasione per canzonarlo bonariamente, senza mai rinunciare al piccolo piacere di osservare la vita che scorreva placida nel corso sottostante. Amava ascoltare le chiacchiere della gente, sentire i profumi ed ammirare i colori delle tante botteghe che pullulavano di vita. Ne rimaneva sempre estasiata, come se fosse un miracolo della natura che si ripeteva ogni volta che lo desiderava. Sei una impicciona! Se lo sei già adesso, immagino quando sarai vecchia... Lui le diceva. E ridevano. Poi, d'incanto, la dolcezza di quei ricordi svanì, come la magia dopo lo schiocco delle dita di un illusionista. L'attenzione di Nicolas fu catturata da un foglio di carta ripegato in tre parti, lasciato sul divano, l'unico elemento davvero in  "disordine" degno di nota. Si accomodò sul sofà, lo prese in mano ed iniziò a leggere.