Fading of the day

27

Quella sera, benchè non fosse tarda ora, mi distesi sul letto e chiusi gli occhi con l'intento di risistemare i pezzi di tutta quella storia. Durante il viaggio in aereo mi ero ripromesso di ordinare le idee. Prima di spegnere il cellulare avevo mandato un messaggio a  Friedman, spiegandogli il motivo della fuga e promettendogli che mi sarei fatto vivo non appena giunti a Barcellona.

Una volta allacciate le cinture, tirai un sospiro di sollievo e decisi di fissare le tante informazioni accumulate fino a quel momento.

Elisa aveva subito un'aggressione da parte di una persona più alta di lei, che mostrava apparente disinvoltura in quel tipo di azioni. Nel filmato della camera di sicurezza c'era un particolare ancora non chiaro: una sorta di salto nella ripresa, che si verificava non appena l'aggressore entrava in scena. La stessa sera, qualche ora prima, Elisa e Liz si erano incontrate per un prestito di danaro.

I papabili indiziati erano:

-Robert, ex violento di Elisa;

-Madison e Liz, che, in modi differenti, erano legate ad Elisa;

-Tom il proprietario del pub, verso il quale, al momento, non nutrivo grossi sospetti.

Qualche giorno dopo l'aggressione venne uccisa Madison. Anche qui la polizia brancolava nel buio. Non avendo indagato a fondo e non conoscendo i dettagli della sua vita privata, non avevo idea di chi potesse essere l'assassino di Madison, ma qualcosa mi diceva che c'era una correlazione tra i due fatti.

Quando tutti i particolari si stavano, finalmente, adagiando nei cassettini della mia mente squillò il telefono.

Era Mr.Stanford.

-Saint-Clair tutto ok? Si trova bene nel cuore pulsante di Barcellona?
-Salve Mr.Stanford, benissimo e grazie ancora per la disponibilità...
-Oh, non lo dica nemmeno, Saint-Clair...

Poi Mr.Stanford disse qualcosa che non ebbi la forza di elaborare.

-Saint-Clair ascolti... Stavo pensando: le manca poco alla fine dell'attuale romanzo. E mi chiedevo...

Brividi freddi lungo la schiena. Rimasi muto.

-...tutta questa vicenda dell'aggressione, della vostra fuga, dell'omicidio, insomma...

-Ss...ssi?

-...è davvero emozionante! Non si potrebbe tirar fuori un bel romanzo? Insomma: è un'occasione incredibile! Una vicenda appassionante che lei sta vivendo in prima persona, venderemo milioni di copie!

Chiusi gli occhi in segno di resa e mi limitai ad assecondare Mr.Stanford, promettendogli che ci avrei pensato. In quel momento non avevo al forza di argomentare alcuna mia decisione.

Elisa scivolò come una gatta tra le lenzuola, senza far rumore. Nella penombra vidi gli occhi pieni come lune di fine mese, punti da una luce che li faceva brillare. Indossava una lingerie nera, con una maestria di seduzione capace di far sentire le fate del Raval delle principianti. Ma il  pezzo forte - e lei lo sapeva - era il profumo del lipstick alla nocciola, che inviava segnali forti, come un faro intermittente sulla costa. Sentii l'odore dei suoi capelli sopra di me solleticarmi il naso ed il calore del suo corpo invadere il mio. Elisa mi prese le mani ed incrociò le sue dita fra le mie.

In basso il brusio delle ramblas, con tutto il loro scorrere di campionari umani.