Haunting

Il teschio urlante di Bettiscombe Manor


Ciao a tutti. Oggi vi parlerò del teschio urlante di Bettiscombe Manor nel Dorset. La leggenda (di cui si conoscono molte versioni) racconta che esso sia il teschio di un nero, servitore nella proprietà, un po’ di tempo fa. Morendo espresse il desiderio che il suo corpo fosse riportato a casa, nelle Indie Occidentali, ma fu sepolto nel cimitero di Bettiscombe. Subito dopo il funerale, si udirono terribili grida, strani suoni che provenienivano dalla tomba e la casa fu tormentata da attività di poltergeist (fenomeni che avevo già descritto nel post sui vari tipi di spettri). Un po’di tempo dopo lo scheletro fu riesumato e portato in casa. Da quel momento cessò l’infestazione. Purtroppo, però le ossa dello scheletro andarono perdute negli anni, fino a che rimase solo il teschio ed ogni tentativo di riseppellire il teschio fu vano, visto che riemergeva sempre. Uno dei possessori della tenuta, che odiava la vista del teschio, si dice che lo abbia tirato in uno stagno nelle vicinanze con il risultato di essere spaventato da urla ultraterrene e gemiti per tutta la notte. Inevitabilmente ripescò in fretta il teschio dalle acque per rimetterlo al suo posto. In un’altra storia il teschio venne sepolto in una profonda buca nel tentativo di disfarsene rapidamente. Il perpetratore fu scioccato scoprendo che il teschio si era in qualche modo “scavato fuori” da solo dalla buca ed il mattino successivo lo attendeva guardandolo con i suoi occhi vuoti come se aspettasse di essere rimesso a posto. Si narra inoltre che, in una particolare notte dell'anno, dalla casa parta una carrozza fantasma che percorre la strada fino al cimitero dove il corpo era stato originariamente seppellito. Si tratterebbe del corteo funebre del teschio.Nel 1960, lo scrittore Eric Marple trascorse una notte a Bettiscombe Manor in compagnia del teschio e raccontò di non aver udito alcun urlo, ma di aver avuto incubi per tutta la notte, rifiutando l'offerta di trascorrerne lì una seconda.Nel 1963 un archeologo di nome Michael Pinnery, datò il teschio come risalente all’Età del Ferro. Secondo lui il teschio apparteneva ad una donna, probabilmente associata all’insediamento di Pilsdon Pen vicino alla tenuta, ma la vera origine, probabilmente, non si conoscerà mai.A oggi, comunque, il teschio è ancora custodito nella casa, in una scatola di cartone dentro un cassetto. Non è noto se siano stati fatti altri tentativi di liberarsene, e se sì con quale esito, ma di certo i proprietari sono informati del fatto che "se mai il teschio venisse rimosso dalla casa, la casa stessa verrebbe scossa fino alle fondamenta, mentre la persona da cui un tale atto di profanazione è stato commesso di certo morirebbe entro l'anno."