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DAMASCO... Una buona storia da raccontare...

Post n°157 pubblicato il 17 Novembre 2008 da perrault2007

...E la mia voce risuonerà incontrastata sopra tutto, e vi si apriranno gli occhi,e guarderete con gusto al creato...
Ma fino a quel giorno, guardatevi bene dal comandare, dentro queste mura non vi sono padroni...

Queste e altre erano le frasi che gli abitanti di Damasco avevano scritto sul portone d'ingresso...
Ero li da troppo tempo per ricordare il giorno in cui avevo varcato quei cancelli... E da allora il tempo si era come fermato... Non esistevano i giorni, le ore, niente...
Fu un vecchio a mandarmi li, disse k avrei capito...
Ora capisco...

...e a coloro che chiamano Damasco città io dico: fate tesoro della vostra saggezza, ma state attenti, l'amore richiede un pizzico di pazzia...
...e a coloro che chiamano Damasco città non dico che sono in errore, ma l'amore richiede che si osservi col cuore, non con gli occhi...

Ora capisco... Damasco non è una città, forse un luogo,ma non certo di quelli dove abitare...
Damasco non si trova su una cartina, Damasco non si studia nei libri di storia...

Io ho guardato nei vostri occhi, ho ascoltato le vostre parole, ho seguito i vostri pensieri...
E immensa è stata la mia gioia, vedendo i volti dei vostri maestri rallegrarsi nel sentirvi parlare...

...Damasco non è una città, Damasco è un percorso...

In vero, ora che mi trovo qui, in questa stanza buia, in questa città che anche Dio ha dimenticato, ho paura... Damasco... Quale nome più affascinante per questa città altrettanto bella... Quando vennero a bussare io stavo scrivendo, mi alzai, accesi una candela, e mi diressi verso la porta. Aprii, il suo era un volto familiare, ma non ricordavo chi era. Mi chiese di uscire, lo seguii... Mi portò davanti ad una fontana, non tanto grande, costruita in un angolo, quasi fosse timida... L'acqua sgorgava lentamente, ma il colore era cristallino, veniva voglia di assaggiarla... Chiesi al ragazzo lo scopo di questo viaggio, mi guardò, poi indicò l'acqua.. Mi chinai per osservare più da vicino. Sul fondo della fontana c'erano delle scritte. Chiesi cosa fossero...
"MI disse che erano i nomi delle persone che avevano contribuito a costruire la città..." Chiesi spiegazioni... Mi disse: "tu stai guardando... Prova ad osservare..."
Cominciai a scrutare il fondo della fontana... E più leggevo, più dentro di me, un pensiero si faceva grande...
Ogni nome scritto in quella fontana mi portava alla mente un volto, una situazione, un insegnamento...
Quei nomi avevano contribuito a costruirmi... Damasco...
Quella misteriosa città.......Quel luogo in cui continuavo a perdermi, quel luogo in cui non riuscivo a trovare una guida....Quel luogo in cui avevo continuamente paura.................

...Damasco sono io...

-Emil-

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Un blog di: perrault2007
Data di creazione: 03/08/2007
 

PIER GIORGIO FRASSATI

"Quel che colpiva in lui era la sua purezza, la sua gioia raggiante, la sua pietà, la sua libertà di figlio di Dio per tutto quello che c'è di bello nel mondo, il suo senso sociale, la coscienza che aveva di condividere la vita e il destino della Chiesa. Ma quello che più stupisce è che tutto questo appariva in lui così naturale e di una spontaneità così calda e virile! La sua fede non aveva nessuna "spiegazione" umana. Frassati non era cristiano per reazione contro la generazione liberale e anticlericale dei suoi genitori, né per non saprei quale motivo "culturale". 
La sua fede si nutriva della sostanza stessa del cristianesimo: Dio c'è, la preghiera è il lievito dell'esistenza."

 

SANTA GIANNA

"E' il dono di noi stessi che Egli vuole: “Io non voglio che tu mi dia questo, o quello. Voglio te.”

Ecco come dobbiamo amare Dio, noi che facciamo parte dell’Azione Cattolica, che siamo state chiamate da Dio all’apostolato.

 Vivere la carità! vivere d’amore è darsi, abbandonarsi senza riserva e senza divisioni, è dare il proprio amore, tutto l’amore a Dio.

In che misura? S. Bernardo risponde “la vera misura dell’amore di Dio è di amarlo senza misura.”

 (santa Gianna Beretta Molla)

 

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