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Post n°22 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Tokins_Ale
Capitolo 19 Richard si avvicinò sbigottito a Cromwell, che stava allegramente mangiucchiando la merendina regalatagli da Gibbs, gli si sedette vicino ben attento a non coprirgli la visuale della fortezza in cemento armato «Hei Robert, come ti va?...» «Benissimo Mr. e lei?» «Si, si…bene anch’io, a parte lo shock del… Giganotosauro, e se non sbaglio gli altri nostri amici giganti erano simili ad Allosauri o dinosauri simili…» «Mmm…abbiamo un esperto di dinosauri tra noi, a quanto pare…» «Sì, mio nonno era paleontologo, ha eseguito degli scavi, qui in sud america, circa dieci o undici anni fa. Mio nonno scoprì i resti di un gigantesco dinosauro carnivoro, e provi ad indovinare quale?» «I nostri due amici giganteschi… i Giganotosauri,…» «Esatto!» «Ma mi dica per cosa è venuto veramente a parlarmi?» «Beh, provi a guardare alla mia sinistra, nella nebbia, dovrebbe riuscire a vedere un…» Cromwell voltò il capo «Un bunker militare…» |
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Post n°21 pubblicato il 07 Settembre 2007 da Tokins_Ale
Capitolo 18 Il branco si dispose a raggera bloccando le vie di fuga al Giganotosauro, che arretrò di alcuni passi impaurito. Uno dei dinosauri senza il corno, il più grosso, si avvicinò al Giganotosauro sprezzante del pericolo; il bestione gli ringhiò contro passando all’attacco. L’animale cercò di mordere l’Allosauro che evitò ogni suo attacco. Il resto del branco corse in suo aiuto e circondarono l’avversario accerchiandolo con una serie di morsi a vuoto. Il bestione si finse immobile e quando uno dei dinosauri grigi gli si avvicinò lo addentò e iniziò a girare su se stesso con il dinosauro in bocca, scacciando gli avversari. Dopo pochi secondi lanciò l’animale lontano che atterrò e scivolo in direzione degli uomini nascosti. Cromwell sempre con in braccio Albert incominciò a correre e venne seguito a ruota dagli altri. Gli uomini abbandonarono soli i rettili che continuarono la loro battaglia, lasciando viva chissà quale delle due specie. Richard e Cromwell ormai avevano smesso di correre, erano stanchissimi. La nebbia si era diradata e si riusciva a vedere oltre ad quindicina di metri con assoluta limpidità. Camminarono per moltissimo tempo, per ore, senza incontrare un’animale, loro: Richard, Albert, Cromwell, Gibbs, la Lyell e il quasi-dottore. Raggiunsero il limitare della foresta, e vennero investiti da una potente luce, erano circa le tre del pomeriggio. Si sedettero e Richard guardò il suolo, c’erano solchi di ruota da sterrato. Li seguì con lo sguardo, portavano dove iniziava a calare la nebbia, nella foschia si intravedeva una casamatta in cemento armato. Richard lo guardò meglio. Cosa diavolo era?... |
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Post n°20 pubblicato il 06 Settembre 2007 da Tokins_Ale
PARTE 4 IL BUNKER Capitolo 17 Il gruppo continuò a correre, il Giganotosauro si fece coraggio e si avventò contro i primi alberi. Richard, Cromwell, con in braccio Albert, e Gibbs erano in cima al gruppo, seguita dalla Lyell e dal quasi-dottore, poi a poca distanza tutto il resto del gruppo. Richard si stupì di una cosa: il bosco era fitto ma la nebbia c’era lo stesso. In più c’era anche buio e si vedeva ben poco. I rami gli graffiavano il volto, le braccia e le gambe; dietro di lui il feroce dinosauro li inseguiva senza mollare, aveva probabilmente individuato negli umani una preda degna della sua attenzione. Richard si voltò e vide il Giganotosauro corrergli in contro con l’enorme bocca aperta. Udì un rumore provenire dal cuore della giungla, si voltò e vide delle ombre proiettarsi nella nebbia. Intanto il Giganotosauro aveva raggiunto la coda del gruppo. Il bestione spalancò le fauci e si calò sulla gente rimasta indietro. Cromwell si voltò «Ehi!! La infondo muovetevi, scappate!!» Ma il suo appello fu vano: il dinosauro addentò una, due, tre, quattro o forse più persone scrollando su e giù il capo, alcuni pezzi si staccarono dai corpi, e il Giganotosauro inghiottì tutto quello che rimaneva dei poveri uomini e delle povere donne. Dall’altro capo del gruppo Richard scrutò la nebbia di fronte a lui, e rimase inorridito alla vista del massacro; si fermò e Cromwell e gli altri gli sfrecciarono da parte. Si fermarono e tornarono indietro «MR.! Si muova!! Quel dinosauro sta arrivando!» «Non dobbiamo correre da quella parte, dobbiamo scappare di lato, perché…» «Perché cosa!?» Richard indicò con il dito il cuore della giungla: in quel momento cinque sinuosi dinosauri sbucarono dalla nebbia ruggendo. Cromwell spalancò gli occhi e guardò Richard che a sua volta lo guardò «Ehi!! Ehi!!! Via di li!!» Dalla foschia emersero cinque dinosauri; erano più piccoli del Giganotosauro ma in rapporto avevano la testa molto più grande e sottile; alcuni avevano un corno rosso sulla punta del naso, ma tutti erano del colore della nebbia con macchie verde molto scuro. L’unica cosa a cui potevano assomigliare era un Allosauro. La gente cominciò a correre a destra e a sinistra impaurita, separandosi dal gruppo principale. Il Giganotosauro si fiondò sulla scena alla velocità di un proiettile, ma i dinosauri del branco non fecero una piega. Tutti fuggirono a parte Richard e gli altri che si rintanarono dietro un tronco incuriositi. |
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Post n°19 pubblicato il 05 Settembre 2007 da Tokins_Ale
Capitolo 16 Gibbs impiegò qualche secondo a capire quello che aveva di fronte, il suo cervello elaborò, collegò, e alla fine confrontò questo animale con quello incontrato nella giungla: molto più grande, puzzolente e senza piume, ma gli assomigliava parecchio. L’uomo arretrò di qualche passo,e l’animale lo squadrò con lo sguardo. Aveva fatto circa cinque metri quando il Giganotosauro caricò. Con due passi raggiunse Gibbs e spalancò le fauci con la lingua che ballonzolava di lato. L’animale abbassò la testa pronto a caricare ed entrò a contatto con Gibbs. L’uomo subì un impatto violento e istintivamente si aggrappò al dinosauro con entrambi le mani. La violenza dell’urto scaraventò Gibbs direttamente sulla testa del Giganotosauro. L’uomo si sedette abilmente a cavalcioni dietro le arcate oculari del dinosauro, come da giovane a cavallo di qualche toro imbestialito. Era saldamente aggrappato quando ebbe un’illuminazione. Si sporse di lato e scorse il buco che doveva essere il padiglione auricolare dell’animale. Si tirò su mentre il feroce dinosauro saltava e scrollava il capo imbestialito. Estrasse la pistola a razzi dalla tasca interna del suo giubbotto, mentre si teneva aggrappato all’animale con una mano sola. Si sporse di nuovo e un sobbalzo gli fece quasi cadere la pistola di mano. «Muori bastardo!!» Infilando la corta canna nell’orecchio dell’animale fece fuoco, un lampo di luce rossa, l’animale lanciò un grido acuto, Gibbs ritrasse la pistola e in quel momento uno schizzo di cervello e ossa volò fuori dalla testa dell’animale. Il Giganotosauro cadde violentemente a terra con un tonfo sordo. Gibbs si lanciò di lato e rotolò un paio di volte, per tornare subito in piedi. Cromwell gli corse incontro «Mr. Gibbs tutto ok?» «Più o meno soldato…» Richard si avvicinò all’animale morto e lo osservò attentamente; si voltò euforico versò il padre «Papà ricordi quando nel ’94 il nonno e il suo collega scoprirono quel gigantesco dinosauro nello scavo paleontologico in sud america» «Sì, molto bene c’eravamo tutti noi della famiglia per l’evento» «Ti ricordi il nome dell’animale? Io non riesco a ricordarmelo» «Gigo…Gigant…Giganotosauro! Perché vuoi dire che…» Dalla vallata coperta di nebbia giunsero dei rimbombi ovattati. Dalla nebbia emerse una sagoma gigantesca. Un altro Giganotosauro sbucò dalla nebbia lanciando un terribile ruggito. Richard e gli altri corsero a malavoglia verso la giungla. Il dinosauro corse indemoniato verso gli uomini, ma al limitare della giungla si fermò ed indietreggiò impaurito, gli uomini intanto continuavano a correre. Perché il dinosauro si era fermato?…
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Post n°18 pubblicato il 04 Settembre 2007 da Tokins_Ale
Capitolo 15 Gibbs stava tornando sui suoi passi, quando udì un rumore alle sue spalle; si voltò e non vide nulla. Fece ancora una decina di passi sentì ancora il rumore e si girò di nuovo, non vide di nuovo niente e continuo, di nuovo, a camminare. La cosa continuò per una decina di volte , fino a quando Gibbs non riuscì a precedere il rumore. Si voltò di scatto e vide una cosa marrone ritrarsi scattante. Era una via di mezzo tra un pollo e una lucertola sovra misura, snello e agile, aveva una piccola testa conica con una corolla di piume brune. Ne aveva altre sul resto del corpo in modo non uniforme ed erano tutte dello stesso colore. L’animale saltellò sulle zampette e scattò via verso il sottobosco come prima. Gibbs era stupito ma affascinato dalla scoperta. Non riusciva a credere a quello che aveva visto: un lucertola, gigante, piumata con la pelle marrone. Si alzò lentamente e riprese a camminare nella direzione del campo. Ad un certo punto udì delle urla e dei sordi tonfi vicini a lui. Si mise a correre per raggiungere le grida e sbucò dal fitto sottobosco, subito si accorse di un forte odore di morte. Guardò dalla parte opposta del bosco: tutti i sopravvissuti se ne stavano impauriti e stretti uno vicino all’altro. Gibbs inclinò lievemente la testa di lato «Mi dispiace…vi ho spaventato. Lo sapete che i polli qui sembrano lucert…» Gibbs sentì un forte rumore alle sue spalle, si voltò, il Giganotosauro torreggiava su di lui la lingua carbonizzata che penzolava morta. L’animale ruotò a sua volta la testa di lato e avvicinò la punta del muso all’uomo, incominciò ad annusarlo e per poco non gli fece cadere il cappello dalla testa. Il dinosauro alzò la testa ed emise un possente e roco ruggito, in lontananza un altro animale rispose al richiamo.
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