Letteratura Poesia

Luis


Luis si aggirava di notte tra i vecchi vicoli della città.Prendeva a calci le lattine vuote, pezzi di cartone, fazzoletti di carta appallottolatilanciati in volo da qualche passante ubriaco.Era abitudine ormai per Luis passare le ore notturne in quei posti.Le ombre della notte lo rendevano inquieto. Si avvicinava a qualche gatto accovacciato, al riparo dal freddo dentro qualche pneumatico rotto.Non voleva spaventarlo....desiderava accarezzarlo silenziosamente......il gatto fuggiva via fulmineo e Luis lo rincorreva, andava veloce fino a quandoperdendolo di vista,qualche altra cosa attirava la sua attenzione.Una volta era stato un foglio di carta, pensieri dimenticati da qualcuno....appesantiti dalla loro stessa esistenza......frammenti di dolore conficcati nella carne....Una volta era stato l'arrivo imprevisto di alcune persone.La sua inquietudine aumentava.... voleva mettersi al sicuro.Non voleva che lo vedessero,  Luis e la sua triste vita....Era arrivato li' da poco tempo e si chiedeva come avessero fatto a trovarlo. Quando era cominciato tutto questo? L'ansia gli stringeva la gola...sentiva il cuore battere forte....l'angoscia prendeva il posto delle parole.Non riusciva a parlare Luis...chiuso dentro se stesso ed unico testimone dellasua infelicità.-Quanti anni aveva?-Nove, dieci....forse undici.Non ricordava. Del resto nessuno glielo aveva mai detto.Ricordava soltanto il giorno che era arrivato all'" edificio"Finivano li' i bambini trovati per strada abbandonati a se  stessi,buttati li' per caso come vecchi stracci usurati dal tempo....L'" edificio" era un palazzone grigio dalla facciata fatiscente in fondoad una lunga strada...non ne ricordava più il nome.Erano venuti a prenderlo una mattina di una giornata calda e umida.Luis se ne stava dentro al suo misero riparo con altri bambini e ragazzi.Continua.....